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La Lombardia chiude il 2024 con un dato che segna un record negativo: la produzione di rifiuti urbani ha raggiunto 4,8 milioni di tonnellate, il valore più alto dell’ultimo quinquennio. È quanto emerge dal nuovo Rapporto Ispra sui rifiuti urbani, che certifica un aumento rispetto ai 4,7 milioni del 2023.

Il dato regionale si inserisce in un contesto nazionale di crescita della produzione di rifiuti urbani pari al +2,3% rispetto all’anno precedente, a fronte di una crescita del PIL e dei consumi finali ferma allo 0,7%. Un divario che segnala una difficoltà strutturale nel disaccoppiare consumi e produzione di scarti.

Aumenta anche il dato pro capite, ma resta sotto la media nazionale

Nel 2024 ogni cittadino lombardo ha prodotto in media 498,5 chilogrammi di rifiuti, in aumento rispetto ai 469,6 kg del 2020. Il dato resta comunque leggermente inferiore alla media nazionale, che si attesta a 507,9 kg per abitante.

Secondo Ispra, l’andamento altalenante degli ultimi anni è legato a una combinazione di fattori: modifiche normative nella contabilizzazione dei rifiuti, eventi sanitari come la pandemia del 2020 e crisi socio-economiche, come quella internazionale del 2022, che hanno inciso sui consumi e, di conseguenza, sulla produzione di rifiuti.

Il nodo della raccolta differenziata e gli obiettivi mancati

La crescita dei rifiuti va però in direzione opposta rispetto agli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), che punta entro il 2027 a una riduzione del 9% dei rifiuti urbani, al raggiungimento dell’83,3% di raccolta differenziata e a un tasso di riciclaggio del 67,8%.

rifiuti

Sul fronte della differenziata, il quadro è a luci e ombre. La Lombardia raggiunge una media del 74,3%, tra le più alte d’Italia e ben oltre il 65% fissato dalla normativa del 2012. Tuttavia, il traguardo del 2027 resta lontano per la maggior parte del territorio.

Provincia per provincia: solo Mantova è già in linea

Guardando ai dati provinciali, Mantova è l’unica realtà ad aver già superato l’obiettivo regionale, con una raccolta differenziata all’87,4%. Sopra l’80% si colloca anche Bergamo, con l’81,4%.

Sotto questa soglia restano Varese, Como, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi e Monza, mentre le performance peggiori si registrano a Sondrio (56,7%), Pavia (59,8%) e Milano (69%), che paga le difficoltà tipiche delle grandi aree urbane nonostante la diffusione del porta a porta.

Lombardia polo nazionale del trattamento rifiuti

Il rapporto Ispra evidenzia infine il ruolo centrale della Lombardia nella gestione dei rifiuti a livello nazionale. Il 74,8% dei rifiuti urbani viene trattato nel Nord Italia, che accoglie anche flussi significativi provenienti dal Centro e dal Sud.

La sola Lombardia ha ricevuto 514mila tonnellate di rifiuti da fuori regione, in aumento rispetto alle oltre 450mila del 2023. Quasi il 70% di questi flussi proviene da Campania e Lazio ed è gestito nei 12 impianti presenti sul territorio regionale.