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Mfe ha recentemente lanciato un’offerta pubblica d’acquisto su ProsiebenSat.1, proponendo 4,48 euro per azione in contanti più titoli propri, con l’obiettivo di rafforzare la sua posizione nel secondo gruppo televisivo privato tedesco. In caso di successo, Mfe si posizionerebbe come il terzo gruppo media europeo per ricavi, dietro solo a Rtl e Itv. Tuttavia, l’offerta è stata giudicata da alcune fonti vicine a Prosieben come “finanziariamente non adeguata”, inferiore al valore di mercato. Gli azionisti hanno tempo fino al 6 giugno 2025 per accettare. Handelsblatt sottolinea che il successo dell’Opa non è cruciale per Mfe, che punta almeno a superare la soglia del 30% per incrementare gradualmente la propria quota senza obblighi di offerta pubblica, una tattica già adottata con successo in Spagna con il gruppo Prisa.

La concorrenza ceca e le sfide del progetto

Il cammino di Berlusconi verso il controllo di Prosieben non è privo di ostacoli. Il gruppo d’investimento ceco Ppf, che detiene il 13% di Prosieben, ha risposto con un’offerta concorrente di 7 euro per azione, mirando a raggiungere il 29,99% per bloccare l’avanzata di Mfe senza acquisire il controllo totale. Didier Stoessel, Chief Investment Officer di Ppf, ha dichiarato in un’intervista a WirtschaftsWoche che la loro offerta non rappresenta una “dichiarazione di guerra” a Mfe, esprimendo anzi apprezzamento per i risultati ottenuti dal gruppo di Berlusconi. Tuttavia, la competizione tra i due attori evidenzia le complessità di un mercato televisivo europeo frammentato, dove sinergie tra contenuti nazionali, economie di scala e vincoli antitrust rappresentano sfide significative. In passato, fusioni simili in Francia e Paesi Bassi sono state bloccate dalle autorità, un precedente che potrebbe complicare il progetto di Mfe.

L’urgenza di un consolidamento europeo

Il contesto europeo mostra un cambiamento netto nei consumi mediatici, con lo streaming che ha ormai superato la televisione tradizionale. In Germania, solo l’11% della spesa pubblicitaria è destinato al broadcasting lineare, secondo l’associazione Die Mediaagenturen. Per Handelsblatt, il consolidamento del settore televisivo privato europeo appare inevitabile, e Mfe vuole giocare un ruolo di primo piano in questa trasformazione. La visione di Berlusconi è chiara: creare una “Netflix europea” capace di attrarre investimenti pubblicitari internazionali, sfruttando la forza dei mercati di Italia, Spagna e Germania. Nonostante le difficoltà culturali e operative, la strategia di Mfe sta guadagnando consensi, con esperti che sottolineano la necessità di alleanze solide per competere con i colossi americani.

Un progetto ambizioso per il futuro

Pier Silvio Berlusconi
Pier Silvio Berlusconi

L’iniziativa di Mfe, guidata da Pier Silvio Berlusconi, rappresenta un passo audace verso la creazione di un gigante mediatico europeo. La mossa su Prosieben è solo una parte di un piano più ampio, che richiede visione strategica e capacità di superare ostacoli finanziari e normativi. Con il termine dell’Opa fissato al 6 giugno 2025, i prossimi giorni saranno cruciali per capire se Mfe riuscirà a consolidare la sua posizione e a dare vita a una piattaforma capace di rivoluzionare il panorama mediatico europeo.