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Definita la geografia della nuova Serie C, al momento a 59 squadre: dopo le rinunce di Albissola, Arzachena, Foggia, Lucchese e Siracusa e il ritorno tra i cadetti del Venezia (Palermo in Serie D, assieme al Foggia), sono state difatti riammesse le retrocesse (virtuose) Fano, Paganese e Virtusvecomp (il Bisceglie ha rivelato problemi di impiantistica) e ripescate le emiliane Modena e Reggio Audace (un’altra pugliese, l’Audace Cerignola, è stata penalizzata dallo stadio).



Nonostante questo colpo di coda, rimane la Lombardia la regione più numerosa con 9 formazioni (Monza, Albinoleffe, Como, Feralpisalò, Giana Erminio, Lecco, Pergolettese, Pro Patria e Renate): l’Emilia Romagna (Carpi, Cesena, Imolese, Modena, Piacenza, Ravenna, Reggio Audace e Rimini) sopravanza però la Toscana (Arezzo, Carrarese, Pianese, Pistoiese, Pontedera e Siena), 8 a 6.



Dovrebbero incrociare il Monza le 5 piemontesi (Alessandria, Gozzano, Juventus Under 23, Novara e Pro Vercelli), mentre l’esito del Consiglio Federale colloca al livello della Calabria (4, Catanzaro, Reggina, Rende e Vibonese) Campania (Avellino, Casertana, Cavese e appunto Paganese), Marche (Fermana, Sambenedettese, Vis Pesaro e appunto Fano) e Veneto (Arzignano, Padova, Vicenza e appunto Virtusvecomp), con la Puglia che rimane a quota 3 (Bari, Monopoli e Virtus Francavilla).



Calano una coppia Sicilia (Catania e Sicula Leonzio), Umbria (Ternana e Gubbio), Lazio (Rieti e Viterbese) e Basilicata (Picerno e Potenza), avranno una sola esponente Abruzzo (Teramo), Friuli Venezia Giulia (Triestina), Trentino Alto Adige (SudTirol) e Sardegna (Olbia).



Senza squadre infine Liguria, Molise e Valle D’Aosta.



Antonio Sorrentino