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Giada Turato, ex assessore alla viabilità del Comune di Monza, ha recentemente preso posizione sulla vicenda, non risparmiando critiche all’attuale amministrazione guidata dal sindaco Paolo Pilotto. Turato ha ricordato che, durante il suo mandato, era stata adottata una soluzione pragmatica per affrontare problemi simili. In passato, ad esempio, nel quartiere San Donato, in via Cimabue, i divieti di sosta per la pulizia delle strade erano stati temporaneamente sospesi tramite un’ordinanza, proprio per venire incontro alle difficoltà dei residenti causate dai cantieri. Secondo l’ex assessore, questa sensibilità verso i bisogni dei cittadini sembra essere venuta meno, lasciando spazio a un approccio più rigido e meno attento alle specificità dei quartieri.

Il nuovo piano di pulizia e le critiche al sistema delle multe

Dal 7 aprile, la giunta ha rilanciato il piano di pulizia delle strade con una politica di tolleranza zero. L’assessore all’igiene urbana, Viviana Guidetti, ha presentato in una conferenza stampa il nuovo sistema, che prevede l’impiego di quattro ispettori ambientali, formati dalla polizia locale e finanziati dall’Impresa Sangalli. Questi ispettori accompagnano gli operatori durante le operazioni di pulizia, sanzionando le auto parcheggiate in divieto di sosta. L’approccio, però, non convince tutti. Turato ha evidenziato come, in precedenza, il piano di spazzamento fosse stato riorganizzato per eliminare i divieti di sosta in alcune vie durante le fasce orarie più critiche, come quelle di entrata e uscita dalle scuole o tra le 6:00 e le 9:00. Questo aveva permesso di bilanciare le esigenze di pulizia con quelle dei residenti.

A destare perplessità è anche la qualità del servizio di pulizia. Turato ha fornito immagini che mostrano strade non adeguatamente pulite, nonostante i divieti e le sanzioni. Inoltre, l’assessore Guidetti ha difeso la rigidità delle multe, spiegando che il divieto di sosta vale per l’intera fascia oraria, anche dopo il passaggio del mezzo di pulizia, perché potrebbe essere necessario un secondo intervento. Una posizione che, secondo Turato, appare eccessivamente punitiva.

La rabbia dei cittadini e le nuove sfide dei quartieri

La situazione ha alimentato il malcontento tra i monzesi. Turato ha riferito di aver ricevuto numerose segnalazioni da residenti esasperati, alcuni dei quali hanno denunciato l’inefficacia delle loro richieste al Comune. Ad esempio, a San Fruttuo, i cittadini lamentano la presenza di camper parcheggiati in modo selvaggio, che riducono ulteriormente i posti disponibili, senza che l’amministrazione intervenga. In risposta, si sta organizzando una raccolta firme per chiedere soluzioni.

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A peggiorare il quadro, l’introduzione di nuovi parcheggi a pagamento, come nell’ex area gratuita della stazione di Monza Sobborghi, ha spinto molti automobilisti a riversarsi nelle vie limitrofe, congestionando ulteriormente i quartieri. Questo fenomeno, unito ai divieti di sosta nelle fasce orarie 6:00-9:00, rende quasi impossibile trovare parcheggio, creando disagi soprattutto per chi rientra tardi dal lavoro e deve lasciare l’auto lontano da casa, con ripercussioni anche sulla sicurezza.

Un invito al cambiamento: più ascolto, meno sanzioni

Turato ha esortato la giunta Pilotto a rivedere il proprio approccio, suggerendo di investire maggiori risorse nel controllo della qualità della pulizia delle strade e nell’offerta di nuovi servizi, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle sanzioni. L’ex assessore ha criticato quella che definisce una “vessazione” dei cittadini, sottolineando come le multe vengano applicate anche quando il mezzo di pulizia è già passato, senza che i residenti ricevano in cambio un servizio impeccabile o risposte concrete alle loro segnalazioni.

Pur riconoscendo l’importanza di sanzionare i comportamenti scorretti, Turato ha chiesto un equilibrio: i cittadini, chiamati a rispettare regole stringenti, meritano un’amministrazione che ascolti le loro esigenze e intervenga per migliorare la vivibilità dei quartieri. Senza nuovi interventi, come agevolazioni per l’interscambio tra auto, bici, bus e treni, il rischio è che la situazione continui a generare tensioni tra i monzesi e il Comune.