Le 5 personalità più famose sepolte in Brianza: c'è anche un premio Nobel
Cinque vite, cinque epoche, un’unica terra: dai sogni di pace di Moneta alle canzoni di Reitano, dai gol di Borgonovo alla visione di Caprotti e Rusconi, la Brianza raccontata attraverso i suoi eterni protagonisti.
La Brianza non è solo terra di industrie, chiese romaniche e panorami operosi. Nei suoi cimiteri si custodisce una parte profonda della memoria lombarda: uomini e donne che, in campi diversi, hanno lasciato un segno nel Paese.

Da un premio Nobel a un imprenditore leggendario, passando per un cantante amato dal popolo, un atleta coraggioso e un editore illuminato, ecco cinque nomi che raccontano un secolo di storia italiana.
Ernesto Teodoro Moneta, il Nobel della pace brianzolo
Nel silenzioso cimitero di Missaglia riposa Ernesto Teodoro Moneta, giornalista, patriota e premio Nobel per la Pace nel 1907. Fu combattente nella seconda guerra d’indipendenza, poi fondò l’Unione Lombarda per la pace e l’arbitrato internazionale. Uomo di idee forti e di visione europea ante litteram, Moneta credette che la diplomazia potesse sostituire le armi. La sua tomba, sobria, riflette la coerenza di un uomo che trasformò la militanza in missione civile.
Mino Reitano, la voce del popolo
Ad Agrate Brianza si trova invece la tomba di Mino Reitano, il cantante che fece ballare e commuovere generazioni di italiani. “Una ragione di più”, “Avevo un cuore che ti amava tanto”: titoli che oggi suonano come preghiere popolari. La sua sepoltura è spesso adornata da fiori freschi, segno che il pubblico non lo ha dimenticato. Reitano rappresenta la Brianza più umana, quella che lavora di giorno e canta di notte, orgogliosa ma mai arrogante.
Stefano Borgonovo, il coraggio oltre il campo
A Giussano riposa Stefano Borgonovo, attaccante di Milan e Fiorentina, morto di SLA nel 2013. La sua storia commosse il calcio e l’Italia intera: un uomo che, anche immobilizzato dalla malattia, scelse di battersi perché altri non soffrissero in silenzio. La fondazione che porta il suo nome continua a finanziare la ricerca e a mantenere vivo il suo spirito combattivo. La sua lapide, semplice e chiara, ricorda che la forza non è solo nelle gambe, ma nella dignità con cui si affronta la vita.
Bernardo Caprotti, il genio dell’impresa moderna
Nel cimitero di Albiate si trova la cappella di famiglia di Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga. Nato in una Brianza contadina, Caprotti seppe trasformare il modo di fare spesa in Italia, puntando su qualità e innovazione quando ancora nessuno ne parlava. Personalità controversa e visionaria, rimase fino alla fine un uomo riservato. La sua tomba, elegante ma priva di ostentazione, rispecchia il rigore di chi ha costruito molto senza bisogno di dirlo.
Edilio Rusconi, l’editore che insegnò a leggere l’Italia
Chiude il percorso il nome di Edilio Rusconi, sepolto a Monticello Brianza. Fondatore di testate come “Gente” e produttore cinematografico, seppe portare l’informazione e il costume italiani verso la modernità. La sua figura lega la Brianza all’editoria nazionale, ricordando quanto spesso l’innovazione nasca nei luoghi più quieti. La sua cappella familiare domina il cimitero con discrezione, come un titolo di giornale sobrio ma indelebile.
La Brianza dei silenzi che parlano
Visitare questi luoghi non è un atto di curiosità, ma di gratitudine. Ogni lapide racconta un modo diverso di essere brianzoli: tenaci, concreti, visionari. Le tombe di Moneta, Reitano, Borgonovo, Caprotti e Rusconi formano una mappa ideale di valori – pace, passione, coraggio, lavoro e cultura – che ancora oggi tengono in piedi questa terra.
Chi attraversa la Brianza dei vivi, dovrebbe fermarsi anche in quella dei silenzi. È lì che batte il suo cuore più vero.



