In nome del Papa Re e del record negativo evitato: il Monza batte l'Udinese 1-2 e torna a vincere
Dopo 4 mesi i biancorossi tornano alla vittoria ed espugnano il Bluenergy Stadium. Battuti i friulani 1-2, rete decisiva di Keita al 90'. L'analisi del match.

"Se commetti un errore, non disarmare”.
Una regola, un comandamento. Dal problema alla soluzione, con lo spirito di chi lotta senza mai mollare. Nella carriera di Pelè non c'è stato un solo momento in cui O'Rei abbia gettato la spugna, nemmeno di fronte alle cattive avversità.
Una atto di forza, ma anche un manifesto dell'anti caduta, con il coraggio ad abbracciare la perseveranza e a rifiutare la resa.
Nella settimana del Conclave e dell'elezione del nuovo pontefice, Robert Francis Prevost, il Monza torna alla vittoria. In nome del Papa Re (della chiesa) e del record negativo di punti evitato in Serie A, con un moto d'orgoglio al 90' e il ruggito di un “Leone” a rievocare allegoricamente il IX Santo Padre con quel titolo in capo: Keita Balde, l'uomo di maggior qualità della rosa biancorossa, autore della rete che decide la sfida in Friuli.
Evento eccezionale (veramente…come diceva Abatantuono), quasi una congiunzione astrale, epifania fuori stagione che si manifesta quattro mesi dopo con lo stesso risultato in una stagione pluviale di sconfitte.
2-1 in casa con la Fiorentina, 1-2 in trasferta con l'Udinese. Partite diverse, momenti differenti, fattualità medesima: i biancorossi, già retrocessi matematicamente in B, ritrovano il successo e salgono a quota 18, cancellando la possibilità di finire negli almanacchi statistici come peggior ultima della classe di sempre in Serie A.
Perché nella storia non è mai bello finirci per disgrazia o sventura e, per fortuna, i brianzoli scongiurano ogni ipotesi lasciando il primato dei flop alla Salernitana.
Lunch match a briglie sciolte, ritmi livellati verso il basso, tante duelli, seconde palle a regolare le transizioni, errori da una parte e dall’altra e 3 reti: i biancorossi passano in vantaggio con Caprari, rimpallo palo-spalla sul tiro di Birindelli, poi Lucca ripristina la parità con un destro incrociato a piegare le mani di Pizzignacco e infine Keita sigla il gol vittoria con tanto di esultanza liberatoria.

Possesso bianconero, difesa biancorossa
“Il calcio è attacco e difesa, e difendere non è una mala parola”.
Óscar Tabárez è sempre stato un tecnico pragmatico, vicino alle dinamiche di campo e lontano dalle teorie fini a se stesse.
Secondo il “Maestro” uruguagio “l'ideale è l'opposto della realtà e un allenatore deve saper guidare la realtà”.
Alessandro Nesta lo sa bene. Da ex giocatore e professore della difesa, il classe '76 ha cercato di portare la sua esperienza in panchina sposando un gioco bilanciato, con una buona fase difensiva e un altrettanto efficace manovra offensiva.
A Monza i risultati non sono stati favorevoli, perché al netto della tecnica e della tattica - come affermato dal Campione del mondo nel 2006 - il calcio è fatto di cose che non si possono insegnare. Ci sono allenatori che sanno toccare le corde giuste, trasferendo il proprio credo, gli stimoli e le motivazioni, esattamente come fanno Ranieri e Ancelotti, “i migliori al mondo" a detta di Nesta.
Con la B aritmeticamente certa, il Monza si aggrappa all'orgoglio e, con la testa un po' più sgombra, prova a rompere la catena di sconfitte che ammonta finora a 24.
Nesta si affida all'ormai consueto 1-3-5-2, modulo di ampiezza e ripartenza, con i due esterni a svolgere un ruolo fondamentale nelle due fasi. In porta c'è Pizzignacco, con Pereira, Brorsson e Carboni nel terzetto arretrato; Castrovilli, Bianco e Akpa interni di centrocampo, Birindelli e Kyriakopoulos quinti, Caprari e Forson nel tandem avanzato.
Runjaić dispone la sua squadra quasi a specchio, con un 1-3-4-2-1 a uno dei due trequartisti in ripiego sulla linea dei centrocampisti: Okoye tra i pali, Kristensen, Bijol e Solet in difesa, Payero e Karlström in mediana, Rui Modesto e Kamara sulle corsie esterne, Atta e Zarraga a sostegno di Davis unica punta.
L'Udinese prende subito in mano la gara e comanda il gioco, con il Monza ben disposto sotto palla e ordinato nelle chiusure.
Al 18' Kamara in acrobazia tenta di impensierire Pizzignacco ma il suo tiro al volo finisce a lato. Al 25' Solet si sgancia dalla retrovie e cerca l'iniziativa personale, con la sponda di Rui Modesto a liberare lo spazio per il tiro. Dalla destra dell'area il francese calcia in diagonale ma Pizzignacco respinge, con Carboni che spazza in angolo.
Il cronometro si avvicina lentamente al 45', con il parziale fermo sullo 0-0, il risultato perfetto secondo Annibale Frossi - campione olimpico nel 1936 con un passato bianconero da giocatore e biancorosso da allenatore - poiché indica un sostanziale equilibrio tra due squadre che non commettono errori.

Udinese intermittente, Monza più attivo
Nella ripresa Runjaić toglie Bijol e Zarraga e inserisce Lovric e Lucca e passa all'1-4-4-2, perdendo però riferimenti e distanze.
Il Monza alza il baricentro, guadagna terreno e al 52' va in vantaggio, con una triangolazione rapida sulla destra: Brorsson apre a destra per Birindelli, svelto nel dialogare con Forson e viaggiare diretto verso la porta. La sua conclusione si infrange sul palo, ma il pallone rimbalza sulla spalla di Caprari e finisce in rete.
Al 65' Nesta getta nella mischia Zeroli e Keita per Castrovilli e Forson. Il ritmo cala, l'intensità viene meno, le azioni sono poco pungenti. Al 74' Akpa-Akpro ruba palla sulla trequarti avversaria, ma di tacco non trova Keita e regala la sfera a Karlström. Lo svedese alza la testa e lancia in profondità Lucca che, tallonato da Carboni, prende posizione ed esplode un destro a incrociare che spezza le mani a Pizzignacco e si insacca.
1-1 e parità ristabilita. Il centravanti ex Pisa prende fiducia e in due circostanze, di testa, si rende pericoloso. Nell'ultimo quarto d'ora fanno il loro ingresso Sensi, Petagna e Ciurria al posto di Bianco, Caprari e Kyriakopoulos.
Ed è proprio grazie alle 5 sostituzioni che il Monza sferra la stoccata decisiva, in transizione positiva con un'ottima ripartenza: Birindelli recupera palla su Kamara, Keita apre per Petagna, la manovra transita dai piedi di Carboni, con Sensi a servire a sinistra Ciurria. Il Monza attacca con 5 uomini in area, contro i 4 schierati dall'Udinese, e segna.
Il cross del Fante, pennellato e coi giri giusti, viene spizzato da Zeroli e diventa un assist perfetto per Keita che, davanti al portiere, stoppa e scarica in rete.
Al 90'+5' Crezzini decreta la fine: Udinese-Monza termina 1-2.

Una vittoria per rompere il trend delle sconfitte
Terzo successo stagionale, il secondo esterno in campionato e il secondo del 2025. Grazie a un colpo di coda in extremis il Monza rialza la testa contro l'Udinese in un match che aveva poco da raccontare al torneo. Con i friulani stazionari a metà classifica e da sempre staccati dalla zona rossa, l'unico obiettivo in palio pendeva tutto dalla parte dei brianzoli, con l'obbligo morale, dopo la discesa in cadetteria con tre giornate d'anticipo, di superare i 17 punti dei granata nel 2023/24.
La squadra di Nesta fa bottino pieno e, a sorpresa, con i cocchi di un'annata rovinosa ancora da raccogliere, esce dal rettangolo verde con tre punti. Incredibile. Quasi da non credere. E pensare che bastava poco, davvero poco per restare aggrappati alla lotta salvezza, considerato l'andamento lento delle dirette concorrenti e le molte occasioni per rientrare in corsa.
Ma quella corsa il Monza, a conti fatti, l'ha sempre approcciata con affanno, condizionata da mille peripezie e con i tanti infortuni a compromettere il percorso.
Lo scarso feeling con la vittoria si era già palesato nelle amichevoli estive, riversandosi poi nell'arco del campionato e nel gorgo di una stagione in cui il Monza non è mai riuscito realmente ad accendere la bagarre con le altre compagini.
Ancora due gare e poi testa al prossimo anno, in Serie B, con un progetto da rifondare, una rosa da costruire e un’identità forte da impiantare.
“Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze". Parole sante quelle di Paulo Coelho, un messaggio da recepire alla lettera in casa biancorossa. Perché saranno le scelte a determinare il Monza del futuro, dal nuovo allenatore ai giocatori da cedere, acquistare e confermare. Decisioni che diventeranno cruciali e sveleranno le vere ambizioni del club, con la speranza di non scivolare negli errori attuali e cambiare rotta, consapevoli degli esiti fallimentari del 2023/25 e di ciò che bisogna fare (e non ripetere) per rinsavire.
Pochi proclami, idee chiare e concretezza: la via maestra è quella della sostenibilità, di spese intelligenti e funzionali, di costi contenuti e grandi rendimenti (nel rispetto del principio keynesiano del “minimo mezzo, massimo risultato”), motivazioni e voglia di riscatto, riattivando quello spirito unitario e l'entusiasmo necessario per provare a risalire nella massima serie.
A cura di Andrea Rurali