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Foto Unica Tv
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Difficile trovare gli aggettivi giusti per definire la stagione spettacolare che il Monza si appresta a concludere tra poco più di un mese. Francamente, mi arrendo e dichiaro la mia incapacità nell’individuare le parole più adatte in grado di rappresentare al meglio le emozioni, le sensazioni, gli stati d’animo e le soddisfazioni che la squadra di Palladino sta facendo vivere a chi la segue con affetto e passione.

La prima esperienza in serie A della società biancorossa non poteva avere storia migliore. Devo ammettere con la massima sincerità che avevo storto il naso e mi era lasciato andare ad un sorrisino di circostanza quando la società aveva dichiarato a inizio stagione che l’obiettivo era arrivare nella parte sinistra della classifica. Faccio ammenda, riconosco il mio (e forse anche di molti altri) errore di valutazione e ne sono molto felice. Il vertice societario ci aveva visto benissimo, evidenziando tanto coraggio e una smisurata competenza.

Perché la squadra è stata ben costruita. E la scelta di mettere in panchina, dopo sole sei giornate, un tecnico che non aveva mai allenato neppure in serie C è stato l’autentico capolavoro. Non voglio nulla togliere a Raffaele Palladino, ma, lasciando un attimo da parte la sua competenza tecnico-tattica, ritengo che il suo lavoro migliore lo abbia fatto nel creare un’atmosfera di totale armonia nello spogliatoio, di perfetta unità d’intenti, di forte spirito di gruppo. Il vero segreto del Monza sta principalmente qui, tutti si sentono importanti e utili alla causa. Fortemente voluto da Adriano Galliani sui muri di Monzello e del U-Power Stadium, il celebre motto berlusconiano “Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince” ha fatto breccia nelle teste, nel cuore e nel sangue di chi lavora sul campo durante la settimana. Ed i frutti sono evidenti. Non è un caso che i giocatori ed il tecnico del Monza celebrino ogni successo spendendo sempre qualche parola per ricordare gli sforzi e la competenza dei vertici societari.  E’ successo anche dopo i tre gol rifilati allo Spezia (sì, tre gol…il primo lo ha “segnato” Di Gregorio parando l’impossibile a Kovalenko), quando Palladino ha ricordato Berlusconi ancora ricoverato. Personalmente ho interpretato questo fatto come un messaggio di ringraziamento per aver creduto in un mister giovane ed inesperto, che ha ricambiato la fiducia sul campo con grandi risultati. Palladino sembra voler sfuggire a domande sul rinnovo contrattuale, dando adito a qualche illazione negativa di troppo. Io mi sbilancio e dico che Palladino, ottimo tecnico e persona seria e riconoscente, sarà ancora sulla panchina del Monza per la prossima stagione.

Paolo Corbetta