x

x

Momento amarcord per il Monza con mister Tonino Asta grande ospite del direttore Stefano Peduzzi nella puntata di ieri sera di Binario Sport (qui il link per rivedere l'intervento integrale).

I due anni a Monza li porterò sempre dentro come ricordo di quella squadra nata quasi dal nulla ma che se dovessimo trovargli un difetto è stata la finale persa contro il Venezia. Sono stati due anni fantastici pieni di ottimi risultati perché sul campo alla fine lo avevamo vinto noi quel campionato. L’anno dopo invece siamo arrivati quarti andando in prima divisione, perdendo poi la finale contro la Salernitana che giocava in C1 e noi in C2” così esordisce il mister commentando la formazione del suo Monza. Per quanto riguarda la partita che ricorda con più piacere nella sua esperienza sulla panchina monzese mister Asta dichiara che: “paradossalmente ricordo le due partite di andata e ritorno giocate contro il Bassano che poi ci hanno consegnato la finale con il Venezia. Mi ricordo anche la prima partita contro la Giacomense dove pur pareggiando 0-0 capì che avevo in mano una squadra forte e che stavamo creando qualcosa di importante. Quella partita poi è stata quella del mio debutto come allenatore. Per questi motivi la ricordo molto volentieri così come la gran crescita di pubblico partendo dai 500 spettatori della prima partita fino ai 5000 nella finale con il Venezia”. 

Alla domanda se avesse sperato in un rientro al Monza come sostituto di Brocchi il mister non ha dubbi nel  dire: “purtroppo nessuna speranza ma da parte mia sarei venuto di corsa a Monza ad allenare anche quando era in serie D.  Questo, tuttavia, non vuol dire nulla perché seguo ancora la squadra con grande passione. Sono fiero ed orgoglioso dei miei due anni a Monza da giocatore e dei due come allenatore”.

Riguardo ai suoi giovani al Monza il mister commenta dicendo: “Miello è stato sfortunato dopo gli infortuni avuti, era un giocatore di grande qualità. Roberto Candido non aveva un grande fisico ma qualità incredibili. Come Vita e Finotto hanno realizzato grandi risultati in C, quando un ragazzo la gioca come professione vuol dire che hai raggiunto un grosso obbiettivo. La maggior parte dei miei giocatori di allora sta facendo ancora bene in giro per l’Italia” Su Alessio Vita invece. “Credo che ci possa stare ancora bene in questo Monza ed inoltre è un ragazzo che oggi è migliorato molto in fase difensiva. Era esterno alto o seconda punta, ora gioca da mezzala. Nel Monza di oggi ci starebbe benissimo”. Alla domanda su quale fosse il giocatore più forte che  abbia allenato a Monza, interrogato dal direttore Peduzzi,  il mister risponde. “Dire Matteo Pessina è una cosa a parte non possiamo valutarlo perché era ancora un ragazzo. Senza dubbio Andrea Gasbarroni che aveva una qualità eccelsa. Ha fatto anche la Serie A realizzando anche molti goal. Per venire a Monza aveva rinunciato anche a delle offerte della B. Conoscerlo come uomo oltre come giocatore nei suoi pregi e difetti mi ha dato la possibilità di stimolarlo e lui faceva delle cose incredibili. Con la sua pubalgia e la sua muscolatura dovevi gestirlo, aveva bisogno di quel giorno in più rispetto agli altri. Lui il martedì non si allenava ma non si risparmiava mai la domenica. La fortuna è anche della squadra e dei giocatori che sono intelligenti e riescono a capire la situazione. Addirittura la squadra mi chiese di allenarlo solo dal giovedì per risparmiarlo per la domenica”. 

Sul Monza di oggi, mister Asta si esprime riguardo l’importanza di una società solida come quella rappresentata del duo Berlusconi-Galliani: “Il mio rammarico è non aver avuto una società solida come questa di oggi. Se avessimo avuto questa proprietà avremmo fatto il grande salto. Saremmo andati dalla C alla A”. Per quanto riguarda il mercato da realizzare per la Serie B, mister Asta evidenzia l’importanza di avere giocatori esperti della categoria e la necessità di costruire una squadra con: “Un attaccante come Donnarumma, Mancuso, Dionisi o Lapadula, perché non conta solo avere una difesa importante come quella del Monza che è stata la migliore del campionato, ma per la B serve un bomber da doppia cifra esperto della categoria. Anche per la difesa serve un difensore esperto della Serie B. In porta se dovessi scegliere tra Buffon e Di Gregorio prenderei Buffon per la personalità, la forza e la consistenza in campo.”. Infine, riguardo al proprio futuro il mister conclude l’intervista dicendo: “nel futuro spero che ci sia nell’immediato una squadra di Serie C ma non sempre le situazioni combaciano. Vorrei trovare una squadra anche di categoria inferiore con un progetto. Oggi non è  semplice dire questa o quella squadra perché dipende dall’avere un  progetto di lungo termine che non che naufraghi dopo qualche partita. Da allenatore gli errori che ho fatto sono dovuti all’adeguarmi come mentalità ai miei giocatori e stare nel mezzo, accontentandomi della situazione. Mi piacerebbe allenare una squadra dove possa essere sempre me stesso”. 

Paolo Bonacina

https://www.facebook.com/RadioBinario7/