Luoghi del Cuore FAI: tra i 20 più votati d’Italia c’è anche una suggestiva chiesa di Monza
Con oltre 22mila voti, un tesoro nascosto della città si fa largo tra i più amati d’Italia

Il 12° posto nella classifica nazionale del FAI è un risultato di rilievo per un bene culturale che, pur essendo poco noto al grande pubblico, rappresenta un forte simbolo identitario per la città. La chiesa di San Maurizio, inserita tra le pieghe di piazzetta Santa Margherita, ha catalizzato l’attenzione di cittadini, enti e istituzioni locali che ne hanno promosso la candidatura al censimento.
Il numero di voti raccolti supera quelli registrati per altri beni cittadini nelle edizioni passate, come il Mirabellino. Tuttavia, non è bastato per accedere ai contributi economici destinati solo ai primi tre classificati, che riceveranno rispettivamente 70.000, 60.000 e 50.000 euro.
La bellezza barocca che rischia di andare perduta
Oltre alla sua valenza storica, la chiesa custodisce un apparato decorativo di altissimo valore artistico, eseguito nel Settecento dai maestri del barocchetto lombardo. Tra questi spiccano Carlo Innocenzo Carloni – attivo anche in Duomo – Giuseppe Castelli, il Perucchetti, Antonio Maria Ruggeri e Giambattista Gariboldi. L’organo a mantice risalente al XVIII secolo completa l’insieme.
Purtroppo, infiltrazioni d’acqua e danni strutturali minacciano seriamente affreschi e arredi. Per questo è nato un comitato promotore che coinvolge il Duomo di Monza, la Fondazione Gaiani, il Comune e l’Ordine degli architetti e dei conservatori di Monza e Brianza. L’obiettivo è avviare al più presto un progetto di restauro, anche senza i fondi diretti del FAI.
La chiesa della monaca di Monza
L’edificio affonda le sue radici nel 1310, ma l’aspetto attuale si deve alla ricostruzione settecentesca. Dopo la soppressione del monastero annesso nel 1785, il culto fu ripristinato alla fine dell’Ottocento. In questa chiesa, nel 1589, prese il velo Virginia Maria De Leyva, passata alla storia – e alla letteratura manzoniana – come la monaca di Monza.
Tra i dettagli che ancora raccontano quel passato, colpisce la ruota degli esposti incassata nel muro del vicino stabile condominiale e la cantina con il pozzo legato alle leggende su Virginia e il suo amante Gian Paolo Osio. Il tutto in un angolo di Monza che, nonostante il cemento che lo circonda, continua a sussurrare storie di fede, arte e dramma.

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