Esclusiva MN- Di Biagio: “Seguo il Monza da trent’anni, in Arabia il calcio cresce”

Partiamo dalla tua esperienza in Arabia Saudita. Sei lì da un anno e tra poco inizierà il Torneo di Tolone. In che condizioni arriva la tua squadra e quali sono i tuoi obiettivi?

“Ci stiamo preparando bene per il torneo, arriviamo in buone condizioni. I ragazzi stanno crescendo tanto e stanno iniziando a capire cosa voglio da loro. È un torneo di altissimo livello, e anche se non sarà facile, vogliamo alzare l’asticella per migliorare nel tempo. La prima partita contro la Francia sarà proibitiva, ma ce la giocheremo. Sei dei nostri ragazzi sono già stati convocati nella Nazionale maggiore: è un grande orgoglio. Alcuni li abbiamo selezionati addirittura dalla Serie B e dalla Serie C saudita. L’obiettivo è far bene, crescere sul piano della professionalità, del gioco e della convinzione.”

Com’è stato l’impatto con una cultura così diversa? A che punto ti senti nel tuo percorso lì?

“Buono. Devi capire dove sei e che tipo di realtà hai davanti: ci sono differenze culturali, religiose, alimentari. Ho cercato di adattarmi alle loro esigenze, modificando qualcosa anche nel mio approccio. I ragazzi mi seguono, lo staff è eccezionale e devo dire che sono molto contento.”

Hai percepito una reale crescita della Saudi Pro League? In che direzione si sta muovendo il calcio locale?

“Sta crescendo tantissimo. Oggi ci sono quattro o cinque squadre che si possono paragonare a club europei di medio-alto livello, su tutte l’Al Hilal. Ovviamente, l’arrivo di tanti campioni stranieri riduce lo spazio per i giocatori locali, ma al tempo stesso li obbliga a migliorare. Vedere da vicino campioni come Cristiano Ronaldo, Cancelo, Milinkovic-Savic, Brozovic, Smalling e tanti altri aiuta i nostri ragazzi a capire cosa serve per arrivare a quei livelli. È una crescita culturale e professionale importante.”

Hai seguito il Monza in questa stagione?

“Seguo il Monza da trent’anni! È la prima squadra in cui sono cresciuto. Negli ultimi anni ha fatto un lavoro straordinario. Purtroppo quest’anno, con i cambiamenti nei piani e nei giocatori, è arrivata la retrocessione. Per Alessandro Nesta non è stato facile, anche con un dirigente esperto come Galliani al fianco. Spero che con questa dirigenza si possa ripartire subito e tornare presto in Serie A.”

Hai recentemente postato una foto con Carnevali e Marotta, ricordando i tuoi inizi in Brianza. Che ricordi hai di quel periodo?

“Sì, ci scherziamo sempre: dico a Giovanni e a Beppe che loro hanno visto qualcosa in me. Ma la verità è che anch’io avevo già visto qualcosa in loro. Sono dirigenti di alto livello, lo si vedeva già allora. Basta vedere cosa ha fatto Carnevali con il Sassuolo, o il lavoro incredibile di Marotta. Sono due persone straordinarie.”

Sabato l’Inter affronterà il PSG nella finale di Champions League. Che percorso è stato quello dei nerazzurri?

“Incredibile. È normale che se non vinci la Coppa, arrivano le critiche, perché hai perso anche lo scudetto e la Coppa Italia. Ma io non la vedo così: Inzaghi ha lottato fino alla fine su tutti i fronti e ha fatto un percorso eccezionale, giocando un calcio di altissimo livello. Sabato saremo tutti incollati alla TV, chi dall’Italia, chi dalla Francia, chi dall’Arabia… tutti con la sciarpa nerazzurra a tifare Inter!”

L’Inter arriva in finale con tanti italiani protagonisti: Barella, Dimarco, Bastoni e l’ex Monza Frattesi. È un segnale incoraggiante per la Nazionale?

“Importantissimo. Dimarco, Bastoni e Barella li ho visti da bambini, ora sono uomini e leader. Frattesi è un altro tassello fondamentale, sia per l’Inter che per la Nazionale. Per Spalletti devono rappresentare un punto di partenza, non un traguardo. Hanno ancora tanti anni davanti e devono continuare a crescere.”

Ringraziamo Luigi Di Biagio per la disponibilità e cordialità.

Antonio Scirtò

Lunedì torna “Monza, una città da Serie A”

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