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L’abbraccio ad inizio partita tra Palladino e Gasperini ha radici ben più profonde della classica prassi pre partita. Il tecnico dell’Atalanta è stato, e in certi sensi lo è ancora, il maestro del giovane allenatore del Monza. I due sono stati affiancati per un po’ di tempo, quando entrambi erano al Genoa: Palladino da giocatore e Gasperini da allenatore. Nei primi mesi della sua esperienza sulla panchina della Primavera del Monza, Palladino, è andato molte volte a Bergamo ad ascoltare gli insegnamenti di Gasperini. Insomma, l’autostrada che porta a Zingonia, e più avanti al Gewiss Stadium, non era nuova al tecnico biancorosso. 

A specchio 

L’importanza dell’influenza di Gasperini nella mentalità tecnica e tattica del calcio di Palladino si vede. I moduli, speculari, dei due allenatori nella partita di ieri raccontano molto della filosofia comune di gioco. 3-4-2-1 con tanta corsa e “posizioni mobili” con l’intento di non dare mai punti di riferimento in campo. In questo ieri sera Rovella si è dimostrato fondamentale e ben predisposto a tale lavoro. Per l’ultima partita dell’anno Palladino non esce dal solito copione: gli undici interpreti sono pressoché gli stessi. Di Gregorio a difendere i pali, difesa a tre che ritrova Pablo Marì, di rientro dalla squalifica. Affiancano lo spagnolo Izzo e Caldirola. Il centrocampo è lo stesso della sconfitta casalinga con il Lecce, da destra: Ciurria, Pessina, Rovella e Carlos Augusto. In avanti fuori Petagna per Colpani, con quest’ultimo e Caprari a supporto di Dany Mota. Le differenze maggiori tra il modo di giocare di Palladino e quello di Gasperini lo fanno gli interpreti. Il Monza tiene spesso la palla tra i piedi, al termine della partita i biancorossi accumuleranno il 62% di possesso. Il problema è trovare gli spazi per far fiorire la manovra. Il primo tempo, se vogliamo “risparmiare” sulle parole si racchiude qui: il Monza prova a giocare ma l’Atalanta porta a casa ciò che conta: i goal. 

Koopmeiners 

Capitolo a parte lo merita la prestazione di Koopmeiners, il trequartista dell’Atalanta fa di tutto e di più. Il Monza, come detto, cerca di giocare, con l’intento di avvolgere i bergamaschi in una ragnatela di passaggi. Molte volte, però, i ragazzi di Palladino si trovano intricati nella loro stessa trappola. La fiducia non manca ma in fase di impostazione avvengono errori importanti. I primi due li commette Caldirola: dopo pochi minuti un passaggio orizzontale finisce sui piedi di Koopmeirs che di prima calcia fuori. Il secondo è un appoggio in verticale a Rovella che viene anticipato, sulla ripartenza Hojlund calcia debolmente tra le braccia di Di Gregorio. La rete del vantaggio arriva nel mezzo di queste situazioni: Maehle dalla trequarti destra del Monza pesca Koopmeiners che da pochi passi spinge il pallone in porta di testa. Una bella rete, aiutata anche dal fatto che nelle rotazioni difensive, in area di rigore ci sia finito Pessina a marcare il 7 bergamasco. I biancorossi si affacciano qualche volta nella metà campo avversaria ma raccolgono poco in proporzione agli sforzi fatti. L’azione più pericolosa è un bel fraseggio tra Colpani e Caprari con il 17 che imbuca per il Flaco che da vicino si fa respingere da Sportiello. Il doppio vantaggio, sempre firmato da Koopmeiners, arriva a tempo quasi scaduto. In questo caso Izzo, al terzo disimpegno sbagliato della difesa biancorossa, regala palla all’attacco avversario e Koopmeiners, imboccato ancora da Maehle, raddoppia. 

20 minuti 

La partita del Monza, inizia nella ripresa. Palladino trova il modo di uscire più facilmente dalla pressione atalantina e al 51° minuto i biancorossi dimezzano lo svantaggio. Caprari da destra muove la palla su Pessina, il capitano con un tocco di prima libera Rovella che appoggia a Dany Mota. Il portoghese dà il pallone a rimorchio a Colpani che di prima trova una gran rete dal limite dell’area. I biancorossi si rinvigoriscono e tornano a prendere campo, con la fiducia giusta per cercare il pareggio. L’arrembaggio brianzolo si arena al minuto 70 quando Marlon, subentrato a Izzo, prende un rosso, dubbio, per una sbracciata su Koopmeiners. In quel momento la partita del Monza finisce sia sul campo che nella mente dei giocatori. La mazzata arriva nel giro di pochi minuti, con la terza e la quarta rete dell’Atalanta. Una firmata da Hojlund e l’altra da Koopmeiners che si regala la tripletta. Petagna, entrato per uno spento Dany Mota che soffre molto la fisicità dei difensori di Gasperini, regala il secondo goal della serata al Monza. Il 37 trova una bella rete, nulla ai fini del risultato ma di grande qualità: Rovella vede in verticale Petagna che abbatte la resistenza di Djimsiti e con un bel pallonetto supera Consigli. Nel finale c’è spazio anche per il goal del 5-2 finale, firmato da Muriel che firma la sua seconda realizzazione nel girone di ritorno.

Il campionato del Monza si conclude con la consapevolezza di essere arrivato molto vicino all’Europa. Ma con la certezza che, per entrare davvero nelle posizioni che contano, bisogna fare uno sforzo in più, ed è quello più difficile. Come esordio in Serie A il pubblico non può che essere contento, con la speranza che arrivi al più presto la nuova stagione, la quale porta un velo di curiosità. Sarà infatti la prima gestita interamente da Palladino, che potrà lavorare con i suoi ragazzi fin dal ritiro estivo. 

A cura di Stefano Masi