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In Brianza è un 1° Maggio segnato dall’amarezza: mentre il Paese celebra la Festa dei Lavoratori, nel cuore industriale della Lombardia si contano oltre duemila posti di lavoro a rischio, in un territorio storicamente simbolo della produttività italiana. È il paradosso più doloroso di questa giornata: celebrare il lavoro mentre migliaia di famiglie vivono nell’incertezza. Lo ricordano i colleghi de Il Giorno che analizzano i tanti fronti aperti…

STMicroelectronics: il caso più grave

A lanciare il segnale d’allarme più forte è STMicroelectronics, colosso dei semiconduttori con sede ad Agrate Brianza. L’azienda ha annunciato almeno 800 esuberi, ma secondo i sindacati i tagli potrebbero superare le 1.400 unità. Due tavoli sono aperti – a Roma e in Regione Lombardia – nel tentativo di salvare il sito e le sue prospettive occupazionali.

Candy: l’ultima lavatrice il 30 giugno

A Brugherio la storica Candy si prepara a spegnere le linee di produzione: il 30 giugno uscirà l’ultima lavatrice. I sindacati chiedono vigilanza sulla riconversione industriale. “È uno dei momenti più difficili vissuti dall’industria in questo pezzo di Lombardia”, commenta Pietro Occhiuto della Fiom.

Peg Perego e Edim: in bilico centinaia di lavoratori

Anche Peg Perego, leader nella produzione di carrozzine, è in piena crisi: a rischio 104 posti su 263, con ammortizzatori sociali esauriti e difficoltà iniziate nel 2018. In Edim, fonderia di Villasanta legata al settore automotive, oltre 100 lavoratori sono in cassa integrazione da gennaio.

Fimer: azienda chiusa, tutti licenziati

La situazione più drammatica è quella di Fimer a Vimercate, che ha chiuso definitivamente e licenziato tutti i dipendenti. In passato, vi lavoravano in 180. Non c'è stata alcuna possibilità di salvataggio: la fine è stata totale e silenziosa.

Sindacati preoccupati: ‘Nulla da festeggiare’

Non c’è molto da festeggiare”, ammette amaramente Vittorio Sarti, segretario Uilm Lombardia. I numeri confermano la gravità del momento: +20% di cassa integrazione in un anno, 84% dei nuovi contratti a termine, salari reali scesi dell’8,7%. Il paragone con la Germania è impietoso: lì, nello stesso periodo, il potere d’acquisto è cresciuto del 15%.

Una festa che lascia l’amaro in bocca

Il Primo Maggio dovrebbe essere un giorno di orgoglio e rivendicazione del lavoro. In Brianza, quest’anno, è invece un giorno di dolore e preoccupazione. Le fabbriche chiudono, i numeri spaventano, e le famiglie si ritrovano sospese tra attese e incertezze. Una festa che, per molti, oggi ha ben poco da celebrare.

Lavoro

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