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Il centrocampista del Monza Josè Pepe Machin si è raccontato in una diretta instagram con il giornalista Nicolò Schira: "A inizio mercato di gennaio ero convinto di restare a Pescara: stavo andando benissimo e volevo aspettare l'estate per pensare al calciomercato. Poi sono arrivate diverse offerte, tra cui quella irrifiutabile di Berlusconi e Galliani. Come fai a dire di no a due come loro? Sono la storia del calcio italiano. Mi ha impressionato la loro voglia di fare grandi cose e di vincere. Mi sono sentito voluto a tutti i costi. Voglio arrivare insieme a loro in Serie A: Galliani in due giorni di trattativa la parola più detta dal dottor Galliani era Serie A. Berlusconi mi ha paragonato a Seedorf? Non se sia vero, me l'hanno detto. Sarebbe bello, mi piace molto come paragone. Magari vincere tutte quelle Champions. Conoscerlo è stato emozionante. Parliamo di una persona che ha fatto la storia, è carismatico. È un onore giocare in una squadra in cui lui è il presidente".

Ecco le sue dichiarazioni più interessanti sui temi d'attualità.

CORONAVIRUS - "Non vedo l'ora che la vita torni alla normalità. Mi mancano il campo e le partite. Sono a Monza da solo, la mia famiglia sta in Spagna: sia qui che lì la situazione non è affatto semplice purtroppo. Mi manca tanto mia mamma e mio fratello che stanno a Tarragona. Sono 8 anni che vivo fuori casa da solo. È dai tempi di Malaga che sono lontano".

IDOLO - "Da bambino impazzivo per Zizou Zidane. Adesso ammiro tantissimo Cristiano Ronaldo e nel mio ruolo mi ispiro a Modric".

SABATINI - "Mi ha portato in Italia a 17 anni alla Roma. Mi ha voluto fortemente, lo devo ringraziare perché mi ha dato una grande chance. Mi paragonò a Yayà Tourè? Leggero come accostamento (ride, ndr)".

DE ROSSI- "Trattava benissimo noi giovani, ci riempiva di insegnamenti e consigli. Non mi immaginavo potesse essere così disponibile. Un campione dentro e fuori dal campo. Con lui, Rudiger e Nainggolan ho avuto uno splendido rapporto, mi hanno aiutato tanto".

TOTTI - "È simpaticissimo, gli piace sempre scherzare. Non voleva perdere mai neanche in allenamento, ma sempre col sorriso. Sdrammatizzava con una battuta i momenti di tensione".

RUOLO PREFERITO - "Posso giocare in tutti i ruoli a metà campo, ma preferisco la posizione di trequartista dietro le punte".

PESCARA - "Il presidente Sebastiani per convincermi mi aveva promesso la maglia numero 10 e così è stato. Mi voleva fortemente, tanto che mi paga alla Roma una cifra importante (800mila euro più bonus, ndr). Eravamo un grande gruppo e a fine girone d'andata eravamo secondi. C'erano tante richieste dalla Serie A a gennaio e decido di provare il salto di categoria".

GENOA - "Sembrava fatta col Genoa nel gennaio 2019: mancava solo la firma, non so come mai sia saltata l'operazione tra Preziosi e Sebastiani. Ancora oggi non ho capito cosa sia successo, Alla fine poi è arrivato il Parma…".

PARMA - "Ho scelto io il Parma e sono stato contento di andare in Emilia per giocare in A. Ho imparato tanto pur giocando poco, ricordo ancora l'esordio in A contro il Napoli. Il direttore Faggiano mi ha fatto sentire importante e credeva tanto in me. Forse sarebbe stato meglio fare il salto in A in estate che a gennaio, ma come fai a dire di no al Parma? Non me ne pento anche se col senno del poi forse è stata una scelta sbagliata, ma la rifarei".

PILLON - "È stato fondamentale per la mia esplosione. Prima di lui non giocavo, mi ha dato subito la maglia da titolare e piena fiducia. È la persona a cui sono più affezionato nel mondo del calcio, è un papà calcistico per me".

MODRIC - "Era uno scherzo il mio tweet in cui mi candidavo a giocare nel Real al suo posto. Sinceramente è stato un gioco, non mi aspettavo tutto quel clamore. È uscito su tantissimi siti e giornali, se qualcuno si è offeso chiedo scusa. Io sono al Monza e sono felice qui".

KEITA - "Siamo fratelli. Ci conosciamo da bambini, dai tempi della cantera del Barcellona. Ormai abbiamo messo la testa a posto. Lui è diventato papà, io mi sono fidanzato".

GUINEA EQUATORIALE - "Vogliamo qualificarci per la Coppa d'Africa. Stiamo crescendo molto, il livello ogni partita è sempre più alto. Abbiamo bisogno ancora di tempo, ma stiamo migliorando e ci sono tanti giovani bravi, sentirete parlare di noi".

PLAYLIST- "Ascolto ancora Show me di Chris Brown prima di giocare, ma adesso sento anche A Solas Remix di Lunay. L'ho fatto prima di Pescara-Benevento: abbiamo vinto 4-0 è andata bene e ho preso questa abitudine. Per 35-40 minuti prima di ogni gara le ascolto in loop".

CRISTIANO RONALDO - "Estate 2015 ero a Melbourne dopo l'amichevole contro il Real. Ero sul pullman con Sanabria e volevamo fare la foto con Cristiano. Lui l'aveva già fatta così sono sceso e sono andato a bussare al suo finestrino: Ronaldo mi ha visto e mi ha fatto salire su quello del Real. Ci siamo fatti un selfie e gli ho fatto vedere il mio sfondo del telefono in cui c'era lui con la maglia blanca. Cristiano si è messo a ridere e abbiamo parlato di calcio una mezz'oretta. È stato emozionante visto che era un mio mito. Sarebbe bello sfidarlo in campo tra due anni in Monza-Juve".

LOOK - "Avevo la barba ma l'ho tolta perché è stata criticata dagli amici, poi mi piaccio di più senza. I capelli adesso sono un disastro, appena finisce la quarantena vado dal parrucchiere a sistemarli".

CUCINA - "Mi difendo ai fornelli. La pasta al pesto o col tonno le so fare bene, poi petto di pollo e insalata. Posso vivere e sopravvivere da solo in casa".

TEMPO LIBERO - "Mi piace giocare a padel, me la cavo bene. Poi guardo le Serie TV: ho appena finito Prison Break".

COMPAGNO PIÙ FORTE - "Difficile scegliere. Brugman e Ndoj sono fortissimi. Anche Capone é un gran giocatore, un fenomeno così come Coronado. L'Airone Caracciolo era tanta roba".

AVVERSARIO PIÙ TOSTO - "Dico Bennacer".

COMPAGNO PIÙ MATTO - "Tanti, vediamo ti faccio un podio: primo Gravillon, secondo Ndoj e terzo Rigoberto Rivas".

GOL PIÙ BELLO - "Quello al Benevento davvero spettacolare, molto bello anche quello al Venezia, mentre il più difficile è stato quello al Cittadella di controbalzo".

SOGNO - "Arrivare in Serie A di nuovo per restarci e giocarci da protagonista dieci anni, magari vincendo dei trofei".