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Il famoso navigatore Cristoforo Colombo era solito dire: "Ogni trasferta è una scoperta!".

Dopo la trasferta di Bologna e quella a Salerno ho scoperto che...

Ho scoperto che la meta non è importante ma nemmeno il viaggio conta poi molto. Quel che conta è la compagnia. Fisica ma anche virtuale.
Fisica di chi con te vive le medesime emozioni e virtuale degli amici che scambiano emozioni, preoccupazioni e divertimenti tramite i mille mezzi che oggi abbiamo a disposizione.
Un insieme di tifosi.

Ho scoperto, a causa delle disavventure di altri amici, che aerei, treni e bus sono tutt'altro che affidabili.
Ma il tifoso brianzolo è abituato alle avversità e si è abituato a conviverci prendendo queste non come disgrazie ma come opportunità.
Siete stati grandi. Beh, tutti tranne uno.

Ho scoperto che anche il Monza di Palladino può sbagliare.
Molte le critiche alle conferenze stampa che, secondo alcuni, avrebbero rammollito l'ambiente o critiche alle scelte sui cambi che avrebbero dato un segnale sbagliato o ai tanti cambiamenti tattici in campo che avrebbero generato confusione.
Tutte critiche più o meno condivisibili ma io credo che, molto più semplicemente, il Monza sia stato messo in confusione da una nuova Salernitana.
Forse per la prima volta, il Monza di Palladino si è trovato ad affrontare un avversario del quale conosceva poco.
Le individualità le si conoscono, il gioco standard di Paulo Sousa pure ma nell'insieme e nell'applicazione la Salernitana ha giocato in maniera diversa dal suo solito e con una verve che non gli si riconosceva da tanto tempo.
Ecco, questo ha certamente creato il germe della confusione nel Monza.
Il germe è cresciuto nel brodo di cultura dato dall'assenza di tre elementi sempre presenti nelle rotazioni (gli squalificiati) e di una condizione atletica che non sembra essere così brillante come alla ripresa post-mondiale.
Insomma, la tempesta perfetta.

Ho scoperto che i "tioli" sono un composto organico che deriva da un alcol per sostituzione di un atomo di ossigeno con uno di zolfo. O qualcosa così.
Sì, avrei vissuto piuttosto bene anche senza saperlo ma conoscenza è libertà. E poi durante le trasferte bisogna adattarsi a studiare anche con i figli.

Ho scoperto che, nonostante l'amico meteo-terrorista avesse previsto piogge e temporali a Salerno, ce la siamo cavata con un po' di acqua la mattina ma tutto asciutto per gara e rientro a Roma.
Ovviamente la sua previsione è stata "perfetta". Così dice lui.

Ho scoperto che esiste ancora il coraggio. Il coraggio di esprimere le proprie idee e che è bella la libertà di poterlo fare serenamente.
Grazie Jankto per avercene dato un'altra dimostrazione.
Oggi siamo tutti un po' più liberi ed un po' più coraggiosi anche grazie a te.
Io mi sento tanto libero e coraggioso che chiederei un bacio. Non a Birindelli però, magari alla sua fidanzata.
Vabbè, ci ho provato...

Ho scoperto che avere la possibilità di guidare in più persone aiuta a viaggiare più rilassati e, in fondo, anche più tranquilli.
Ma c'è chi va bene a guidare in autostrada e chi in città. Se inverti la tipologia di guidatore ti ritrovi a maneggiare una bottiglia di birra come Luke Skywalker con la sua spada laser.
Scusate, questa la capiscono in pochi... Chi era presente e chi l'ha sentita raccontare da uno di questi. Ma non potevo non scriverla.

Ho scoperto che, in fondo, la gestione di un club di Serie A comporta dei costi molto importanti.
Fininvest, Berlusconi e Galliani stanno tornando agli anni rossoneri dove si iniziava a spendere troppo anche per delle casse comunque con tante risorse.
Andare avanti da soli non è facile soprattutto se non hai una storia e una nomea prima che una tradizione importante, come potrebbero essere Sassuolo o Udinese (per non parlare dell'Atalanta...).
Altri investitori potrebbero però portare a Monza un nuovo entusiasmo anche per gli attuali padroni del vapore rilanciando così l'operazione che da romantica è ora che diventi futuristica.

Ho scoperto che gli irlandesi sono davvero folli.
A Salerno nella nostra curva erano presenti due irlandesi che il giorno prima erano a Roma per la partita di rugby Italia-Irlanda.
Non avendo di meglio da fare sono venuti a Salerno per assistere ad una partita di Serie A.
Uno di loro mi mostra orgoglioso la maglia che aveva sotto la giacca, quella del Bournemouth che è tornato in Premier League da questa stagione come noi, anche se non per la prima volta.
Parlando di stadi ed io immaginandomi uno stadio da Premier League come una cattedrale, vengo invece a sapere che il loro stadio contiene circa 11mila spettatori che però "sono tutti tifosi non come all'Etihad o altri stadi dove sono per lo più tutti turisti!"
Parole da tifoso vero.

Ho scoperto che il calcio può essere un gioco simile al bowling.
Cragno che esce in mezzo all'area abbattendo altri tre giocatori, di cui sue suoi compagni, è certamente un qualcosa che ci ricorda quello sport.
Ma lo strike non è sinonimo di errore come molti hanno commentato. Io ci vedo coraggio e voglia di fare.
Il coraggio di un portiere moderno che non dimentica le origini del suo ruolo.
Siamo troppo abituati a veder portieri giocare sempre sulla linea di porta senza prendersi responsabilità nelle uscite.
Come già Di Gregorio nell'ultima azione a Bologna, io ho apprezzato quell'uscita di Cragno.
Dopo tanti mesi in panchina, restarsene sulla riga sarebbe stata la scelta più comoda.

Ho scoperto che è piuttosto semplice conquistare la fiducia di qualcuno con quattro parole ben dette o scritte.
A questo proposito, se davvero credete che Cristoforo Colombo possa aver detto o scritto quanto nell'incipit, non posso far altro che ringraziarvi per la fiducia che riponete in me.
Ma in seguito vi devo confessare che con quasi assoluta certezza quella frase non è mai stata né detta né scritta.
Non siete cascati nel tranello? Bravi. Sono questi gli occhi che mi piace leggano quanto scrivo.
Gli occhi critici ed attenti e non quelli di chi sta ascoltando l'oracolo.
Che io non ho nulla dell'oracolo. Soprattutto da sobrio.

Ho (ri)scoperto che i veri tifosi del Monza non si abbattono per una sconfitta. Continuano a cantare, a divertirsi e ad applaudire una squadra che suda la maglia.
Contenti? No. Soddisfatti? Nemmeno. Ma consapevoli che a questi livelli si può anche sbagliare una partita.
Se anche il periodo negativo dovesse perdurare ma l'impegno di tutti dovesse permanere, si è consapevoli che questa squadra ed il suo allenatore continueranno ad avere un sostegno importante nella curva Davide Pieri.

Ho scoperto che... Con questi punti di sospensione avrei anche potuto terminare ma devo andare oltre.
Non per una mera questione di promesse ma perchè ho davvero fatto un'altra scoperta.
Ho scoperto che dietro all'aspetto del "brao bagaj" del batterista astemio si nasconde un'anima (quasi) poetica pertanto l'ultimo paragrafo lo scrivo con le sue parole:

E si chiude così un’altra trasferta. Si torna alla vita di tutti i giorni, con un bagaglio immenso di esperienze, di risate e di ore passate insieme.
Che difficile “tornare sulla Terra”! Ma il tutto è più semplice se si ha la consapevolezza che ce ne saranno altre migliaia, anzi, che dico, altri milioni.
Tentare di descrivere l’atmosfera che c’è su quel “dannato pulmino” è impossibile a parole ma, forse, concludendo con la frase che dal cuore (da sobrio) sinceramente mi è uscita, è più semplice:
“vedo molti più sentimenti in una trasferta, che nella maggior parte delle storie d’amore“. Vi voglio bene!

In conclusione, l'unica cosa che non ho scoperto è a cosa possa servire un "tiolo".
Ma se ha a che fare con l'alcol, ha certamente un suo perchè.

cioci_bg