Un Monza stanco mentalmente. La costruzione dal basso? Aveva ragione Berlusconi…
Il consueto punto del nostro Paolo Corbetta
Mi tolgo subito il classico sassolino dalla scarpa. La costruzione di gioco dal basso, soprattutto se troppo utilizzata, sta rovinando il calcio. Per attuarla come regola fissa devi avere difensori e portieri con piedi molto raffinati, altrimenti meglio evitarne il continuo utilizzo. E per di più il Monza di Palladino, che là dietro non dispone di giocatori coi piedi particolarmente vellutati, non trae insegnamento dalla storia, che è sempre maestra di vita. Nell’anno solare 2023, i biancorossi hanno subito la quarta rete (sempre in casa e sempre sotto la curva Pieri) per un errore di impostazione nella propria area di rigore: contro Inter, Roma, Lecce (da cui è scaturito un penalty) e Fiorentina. Chissà cosa avrebbe detto Silvio Berlusconi, che di tale ripetuta ripartenza non era certo un fautore…
Detto questo, contro i viola il Monza non è stato sconfitto solo per colpa del clamoroso errore di Di Gregorio. La squadra brianzola ha perso perché ha fornito quella che a mio giudizio è stata la peggior prestazione dell’era Palladino, al pari con la gara di Salerno dello scorso febbraio. Qualcuno vede il Monza stanco fisicamente, in non buona condizione atletica. Può essere, nei giorni antecedenti la gara con la Fiorentina l’influenza aveva falcidiato lo spogliatoio di Monzello. Dal mio punto di vista la squadra sembra affaticata mentalmente, sembra entrare in campo già scarica di testa. Nell’ultimo mese i biancorossi hanno subito quasi sempre un gol nel primo quarto d’ora di gioco. E la reazione mostrata dopo la rete al passivo non è stata quasi mai adeguata. Questa è la considerazione oggettiva che deve far riflettere Palladino ed il suo staff tecnico. Nella conferenza stampa di giovedì scorso, il mister biancorosso si era detto certo di una reazione che i suoi calciatori avrebbero mostrato dopo le critiche distruttive subite in seguito alla gara col Milan. La reazione non si è vista minimamente. Punto e a capo, il resto conta poco.
C’è un particolare che mi ha confermato che la squadra sia affaticata mentalmente. Matteo Pessina, solitamente molto attento nel rapportarsi con il direttore di gara e a far valere le proprie ragioni a tutela del suo Monza, non si è mai lamentato con l’arbitro Sacchi (che non ha commesso errori gravi, ma che a me pare sempre poco convincente) per aver concesso ripetutamente le palesi perdite di tempo di cui la Fiorentina è stata protagonista soprattutto nella ripresa. In cui i minuti di gioco effettivi, come giustamente sottolineato anche da Palladino a fine gara, sono stati davvero pochissimi. Ecco, come meglio fotografare la stanchezza mentale di cui soffre oggi il Monza se non con questo inusuale atteggiamento del suo capitano e uomo più rappresentativo?
Comunque sia, godiamoci il Natale a centro classifica. E speriamo che le Feste aiutino il Monza a ricaricare le batterie. Auguri a tutti!
Paolo Corbetta