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Passeggiata

Spaccio organizzato e armi nascoste tra i boschi

Nel cuore del parco delle Groane, tra cespugli e sterpaglie, si muovono mercenari della droga. Non più semplici pusher improvvisati: qui c’è una vera e propria organizzazione. Turni h24, staffette, punti di controllo, armi. È il modello Rogoredo, ma spostato più a nord, nel “bosco di Rogoredo” brianzolo.

I carabinieri della Compagnia di Rho confermano: gli spacciatori lavorano a rotazione. Sanno come sfuggire ai controlli. Le dosi vengono nascoste in luoghi strategici, con sistemi di sorveglianza rudimentali ma efficaci. Fermarli con la droga addosso è diventato quasi impossibile.

Tra Senago, Solaro e Garbagnate si cerca la sicurezza

Intorno a questo inferno verde ci sono paesi che inseguono la normalità. Senago, Solaro, Cesate, Garbagnate Milanese. Paesi di pendolari, famiglie, pensionati. Comuni che investono in ciclabili e giardinetti per attirare nuovi residenti e proteggere gli anziani. Ma il cuore del parco è fuori controllo.

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Gli amministratori provano a tenere alta l’attenzione, ma spesso si scontrano con un nemico invisibile e sfuggente. E intanto la paura cresce. Camminare da soli nei boschi è diventato un rischio, anche in pieno giorno.

Il modello dei mercenari: giovani, armati e irregolari

Gli spacciatori che operano alle Groane sono per lo più ventenni di origine marocchina. Senza permesso, senza identità certa, ingaggiati e poi rispediti in patria per essere sostituiti da nuovi. Un turnover continuo, come in una catena di montaggio criminale.

I gruppi sono dotati di armi, pronti a difendere le proprie piazze con la forza. Le faide non sono rare. Scontri tra bande rivali, talvolta con feriti. Il tutto nel silenzio di un bosco che da tempo ha perso l’innocenza.

L’allarme dei residenti e il pericolo per chi attraversa il parco

Chi vive vicino al parco delle Groane chiede risposte. Chi lo attraversa in bici o a piedi ha imparato a evitare certe zone. I racconti sono sempre più frequenti: “Ho visto uno con un machete”, “mi hanno fermato per chiedermi se cercavo qualcosa”, “c’erano vedette con i walkie talkie”.

La micro-criminalità è in crescita. I tossicodipendenti, quando non hanno soldi, rubano. Nelle farmacie, nei tabacchi, perfino ai passanti. Finché esisteranno luoghi di spaccio isolati, questi episodi saranno inevitabili.


Lunedì torna Monza una città da serie A

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