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“Che dire, vincere con Juve, Inter e Napoli lo scorso anno è stato bello. Anzi di più. Noi del Monza siamo sempre stati la cenerentola di Milano, anzi più che altro dei veri e propri moscerini, mai considerati, mai presi sul serio dalla nostra stessa pur opulenta imprenditoria quando si falliva e si sprofondava piuttostosìanzicheno”. Il giornalista Dario Crippa, sulle colonne del Giorno, ha commentato lo storico successo sul Milan toccando anche temi riguardanti i tifosi brianzoli. 

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Crippa commenta la vittoria del Monza sul Milan 

“Nell'indifferenza - ha proseguito Crippa - della stragrande maggioranza dei Monzesi. Compresi molti di coloro che magari oggi vanno allo stadio a mugugnare. Battere il Milan per noi del Monza ha tutto un altro sapore. Milano ai monzesi non è mai andata troppo a genio. Complesso di inferiorità, probabilmente. Già dai tempi di Sant’Ambrogio e del suo Carnevale. O della metropolitana, che piuttosto che farla per andare più svelti a Milano ne abbiamo sabotato tutti i progetti. Poi per fortuna c'è il calcio, che consente qualche volta di rovesciare i tavoli” ha commentato il giornalista. 

Crippa e la mano del ‘milanese’ Berlusconi 

"E' dovuto venire un milanese (ex Milan) per portare il Monza in Serie A, ma adesso Berlusconi non c'è più e i suoi figli dallo stadio si tengono ben lontani, in attesa probabilmente di liberarsi del giocattolo di papà e di quel "monzese" di Galliani.  E infatti quest'anno le cose non sono così esaltanti, la squadra è decisamente più debole e povera, lo stesso allenatore (che lo sa) ultimamente è diventato più nervosetto e decisamente meno simpatico. La squadra gioca spesso maluccio vivendo quasi di rendita. Galliani, insomma, fa le nozze coi fichi secchi. Prestiti più o meno decenti, e il rinnovo di Bondo, un onesto travet. Altro che colpo del Condor.  Poi succede l'imponderabile del calcio. Con una buona dose di fortuna. Il Milan, storicamente abituato a vita facile coi biancorossi, pecca di presunzione e schiera molte riserve. Il Monza tiene botta a lungo senza quasi superare la metà campo, finché un loro difensore ne stende due e ci si ritrova con un rigore (viva Dany Mota, dio quanto lo amo quando ride con una ragione precisa, tipo dopo il suo meraviglioso secondo gol)" ha proseguito il cronista. "In sovrappiu' Izzo, vero hombre del partido, tira fuori dal cilindro un'espulsione decisiva che non ricordo dai tempi di Zidane-Materazzi... quanto vorrei sapere cosa deve aver detto o fatto all'ingenuo Jovic.  I giochi si fanno seri. Loro mettono l'artiglieria pesante, Palladino quel che passa il convento (compreso uno che con tempismo perfetto nel week end ha ribadito il suo sogno di tornare al Milan, che è un po' come il mio di scrivere sul New York Times). Per inerzia delle cose (e col nostro San Di Gregorio che quando si fa male son sempre guai ) chi è più forte di solito ha la meglio e il Milan pareggia a 2 minuti dalla fine. Ma è li che il calcio apparecchia quello per cui sa essere ancora lo sport piu bello del mondo, almeno quando vuole. BONDO (lo scrivo a lettere maiuscole altrimenti non ci credo), un monumento alla sana umiltà, "the last in line", buttato dentro a far catenaccio, tira fuori il capolavoro. Un po' come il pugile tracagnotto Ruiz quando ai campionati mondiali dei pesi massimi aveva annichilito e battuto qualche anno fa il bel supercampione Joshua. C'è tempo per tirare di nuovo la testa fuori dall'acqua e addirittura chiudere con un quarto gol mai visto prima in Serie A. Lo firma Colombo da Vimercate. A proposito, tiratina d'orecchi per lui. Esulta la prossima volta, sei del Milan ma forse non ci tornerai davvero. E una gioia come quella di ieri non so se avrai occasione di riviverla. Titoli di coda su Monza - Milan". Dario Crippa 

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