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Il mondo del giornalismo è in lutto per la morte di Andrea Purgatori. L’annuncio della sua scomparsa è arrivato nella mattinata di mercoledì 19 luglio da parte dei figli con un comunicato dato dall'agenzia Ansa. 

La morte di Andrea Purgatori ha colto di sorpresa tutti. Il giornalista, nato nel febbraio 1953, si è spento a Roma in seguito a una grave malattia fulminante, che non gli ha lasciato scampo nel giro di pochi giorni. In qualità di inviato, Purgatori ha raccontato alcuni grandi conflitti mondiali, come la guerra in Libano del 1982, quella tra Iran e Iraq dell’80 e la guerra del Golfo. 

Ma è a La7 che Purgatori ha trovato la grande consacrazione sul piccolo schermo. Nel 2017, infatti, a lui è assegnato il programma di inchieste Atlantide, nel quale approfondisce importanti casi di cronaca. Tra questi ci sono gli Anni di Piombo, la Strage di Ustica e la sparizione di Emanuela Orlandi, di cui si è occupato in un documentario dedicato su Netflix. Il volto di Andrea Purgatori era in onda su La7 fino a poche settimane fa, quando la rete guidata da Urbano Cairo ha trasmesso Atlantide Album. Inoltre, la trasmissione era stata confermata anche per la prossima stagione televisiva.

"Colleghi, prima di andare avanti comunico una brutta notizia all'assemblea, perché è venuto a mancare un grande giornalista che era anche un amico, mancherà a tutti per il grande rigore e per quello che ci ha insegnato. Ci ha lasciato Andrea Purgatori". Lo ha comunicato il presidente di turno dell'Aula della Camera Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, all'assemblea di Montecitorio. Alle parole di Mulè, visibilmente commosso, è seguito un lungo applauso dai deputati. 

I funerali del giornalista dovrebbero celebrarsi a Roma, nella città in cui è scomparso. A breve la comunicazione da parte della famiglia.