Ornago, offese al sindaco in strada: la reazione di Siccardi spiazza tutti
Il primo cittadino racconta online l’offesa ricevuta in strada. Non esclusa una denuncia formale.

Siccardi si trovava in paese insieme alla collega Carla Della Torre, sindaca di Sulbiate, per recarsi a una riunione in Prefettura.

Mentre i due attraversavano la strada, un automobilista ha rallentato, abbassato il finestrino e alzato il dito medio verso il primo cittadino ornaghese.
Un gesto rapido ma eloquente, che il sindaco ha voluto rendere pubblico con toni ironici:
“Vorrei ringraziare la persona dai capelli dorati che questa mattina ha deciso di rallentare con la propria auto per regalarmi un gesto davvero… indimenticabile.
Ha avuto la gentilezza di abbassare il finestrino e alzare con fierezza il terzo dito, simbolo universale di grande educazione e rispetto”.
Il post si chiude con una stoccata sarcastica:
“Un gesto che ben rispecchia la sua coerenza: la pace e la non violenza, del resto, sono segni distintivi del suo operato sui social.
Grazie per aver reso la giornata più… significativa”.
Dal dito medio alla denuncia (almeno online)
Per ora, la denuncia è solo virtuale. Ma il sindaco — contattato telefonicamente — non esclude di rivolgersi alle Forze dell’ordine.
“Valuterò il da farsi — ha spiegato — perché certi comportamenti non possono essere normalizzati. Non si tratta di me, ma del rispetto dovuto alle istituzioni e a chi ogni giorno lavora per il bene comune”.
Sui social, il racconto ha scatenato commenti e condivisioni: c’è chi ha espresso solidarietà, chi ha scherzato, e chi ha visto nel gesto il segno del clima di tensione che spesso accompagna la vita politica locale.
🔙 Il precedente: il caso delle “autominacce”
Il nome di Daniel Siccardi non è nuovo alle cronache. Nel 2023 il sindaco di Ornago concluse otto mesi di messa alla prova per il reato di simulazione di reato, dopo essere stato accusato di essersi inviato da solo messaggi e volantini minatori.
Scelse di scontare la misura con lavori di pubblica utilità nel suo stesso Comune, suscitando polemiche e perplessità.
Il Tribunale di Monza dichiarò poi estinto il reato, ma l’episodio — quello che i giornali ribattezzarono il caso del “sindaco delle autominacce” — restò impresso nella memoria collettiva della Brianza.