Casa di riposo degli orrori a Monza chiusa dai Nas: tre morti sospette, cosa è successo dentro?
Villa Gioia chiusa dopo un blitz dei Nas. Gli anziani uscivano piagati e disidratati. La Procura indaga su almeno tre decessi

Come raccontano i colleghi di Corriere.it nel periodo di Pasqua, i carabinieri del Nas di Milano, supportati dai colleghi della Stazione di Monza, hanno fatto irruzione nella struttura. Con l’ausilio del 118, hanno trasferito in ospedale e in altri centri gli ultimi quattro anziani presenti, raggiunti dai familiari allertati dai militari. Le autorità sanitarie hanno ritenuto inadeguate le condizioni della casa alloggio rispetto alle cure necessarie agli ospiti. Dopo l’intervento, Villa Gioia ha interrotto l’attività.
Le denunce dei familiari e le storie delle vittime
A sollevare il caso sono state le denunce presentate dai familiari di tre anziani, di cui parlano anche i colleghi de Il Giorno. Paolo Tucci, 83 anni, ex presidente dell’Associazione combattenti e reduci di Meda, è entrato a Villa Gioia a ottobre 2024, in seguito alla rottura di un femore, con l’obiettivo di sottoporsi a un programma di fisioterapia. Secondo quanto riportato nella querela presentata dall’avvocata Marta Cerliani, a dicembre le sue condizioni erano peggiorate drasticamente:
Il signore in questione è entrato in quella struttura, che prevedeva una retta mensile di oltre 2 mila euro, camminando sulle proprie gambe, reggendosi soltanto a un deambulatore. La figlia, mia assistita, doveva prendere appuntamento per andarlo a trovare. In poche settimane, lo ha visto deperito, visibilmente dimagrito e disidratato. A dicembre ha deciso di levarlo da quella casa. Non si muoveva più, aveva piaghe da decubito sul corpo, come certificato da foto e video che abbiamo allegato alla querela depositata a Monza.
Ricoverato, è morto pochi giorni dopo per le conseguenze delle sue condizioni.
Un altro caso riguarda Giuseppe Castronovo, 87enne di Vimercate ed ex operaio della Breda, morto a marzo 2025. I suoi familiari avevano denunciato la situazione già a febbraio, dopo averlo trovato disidratato. Ricoverato, gli erano stati riscontrati una polmonite e un’infezione.
L'inchiesta e la gestione della casa famiglia
Sull’intera vicenda indaga la Procura di Monza, con la pm Francesca Gentilini a coordinare gli accertamenti. Le cartelle cliniche, le informative di polizia giudiziaria e le testimonianze dei parenti sono al vaglio. Villa Gioia, all’apertura, ospitava 12 anziani ed era gestita da due persone, madre e figlio, attraverso una srls. Il nome dell’azienda figura ancora sul citofono. Raggiunto al telefono, un uomo ha risposto: «Gli anziani non ci sono più», negando ogni responsabilità.
Una pagina ancora aperta
La pagina Facebook della struttura è ancora attiva, con ultimo aggiornamento risalente al 3 aprile, pochi giorni prima del blitz. Secondo le testimonianze raccolte, alcuni degli anziani «uscivano da lì solo per essere trasferiti in ospedale, in condizioni disperate». L’inchiesta dovrà ora fare chiarezza su eventuali responsabilità penali.

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