Premi speciali a Monza: ecco chi ha vinto i Giovannini d’Oro 2025
Cerimonia di grande intensità civile a Monza: tra i premiati, figure straordinarie che hanno lasciato il segno nella comunità.

È stato il sindaco Paolo Pilotto ad aprire la cerimonia: “Guardando alle persone premiate oggi emerge una costellazione fatta di impegno sociale, ricerca scientifica, dedizione e generosità”. Alle 12, subito dopo la messa delle 10.30, Monza ha assegnato cinque Giovannini d’Oro 2025 e una Corona Ferrea, rendendo omaggio a figure che hanno lasciato un segno indelebile nella comunità.
I premiati sono stati selezionati da una commissione composta da figure istituzionali e consiglieri comunali, con una scelta che ha voluto allargare lo sguardo e premiare anche alla memoria chi ha donato tanto alla città.
I nomi dei protagonisti: solidarietà e memoria
A ricevere il premio Corona Ferrea è stata l’Associazione carcere aperto di Monza, attiva da oltre trent’anni al fianco dei detenuti e delle loro famiglie. Un lavoro silenzioso fatto di dignità, reinserimento e ascolto, che ha costruito un vero ponte tra carcere e società civile.
Tra i Giovannini d’Oro 2025 troviamo:
Rossella Stucchi, testimone della Resistenza e figura storica dell’educazione e della memoria a Monza.
Tiziana Fedeli, per l’eccellenza nella sanità neonatale e il suo impegno nel volontariato civico.
Eugenio Galbiati, imprenditore che ha fatto della solidarietà un ingrediente quotidiano.
Anna Cavenaghi, dirigente scolastica che ha trasformato la scuola in un presidio di accoglienza e inclusione.
Fabio Castelli (alla memoria), educatore e volontario della Croce Rossa, scomparso prematuramente ma ancora vivo nel cuore della comunità.
Una città che si riconosce nei suoi valori civici
Monza, attraverso questi riconoscimenti, sceglie di valorizzare la cittadinanza attiva, la dedizione alla collettività, il lavoro spesso invisibile ma essenziale di chi costruisce ogni giorno un tessuto sociale più giusto e coeso.

Premiare la memoria, la cultura, l’educazione, la sanità, la solidarietà non è solo un atto simbolico: è una presa di posizione. Un messaggio forte che dice chi vogliamo essere come città e quali sono i punti fermi della nostra identità.
Una comunità che celebra il suo orgoglio civile
Ogni nome premiato rappresenta una storia, un’azione, un gesto. E in questi gesti Monza si riflette con fierezza. Il calore della cerimonia, la commozione dei familiari, la gratitudine dei cittadini hanno trasformato l’arengario in un luogo di memoria attiva, dove passato e futuro si stringono la mano.
È in questi momenti che si capisce quanto sia importante avere luoghi e occasioni per dire grazie. E Monza, anche quest’anno, lo ha fatto nel modo più sincero.
Lunedì torna Monza una città da serie A da una sede inedita
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