I cinque motivi per i quali i fondi esteri investono nel calcio italiano
Il calcio italiano è sempre più al centro degli interessi dei fondi d’investimento: ecco perché club storici e piazze emergenti attraggono capitali globali

Asset sottostimati e club in difficoltà: opportunità da cogliere
Il primo fattore chiave è la presenza di asset sottostimati. Le squadre della Serie A e delle serie minori presentano valutazioni inferiori rispetto ad altri campionati europei, in particolare la Premier League. Questo squilibrio consente ai fondi di acquistare quote di società a prezzi relativamente bassi, con potenziale di crescita elevato. La crisi post-COVID e il ritardo negli investimenti infrastrutturali hanno acuito la sottovalutazione, creando un terreno fertile per operazioni speculative a medio-lungo termine.
A ciò si aggiunge la vulnerabilità finanziaria di diversi club. L’acquisizione dell’Inter da parte di Oaktree Capital Management nel 2023 è l’esempio più noto: il fondo statunitense è subentrato a Suning dopo un default su un prestito da 395 milioni. Questi casi rientrano nella logica del "distressed investing", che punta a ristrutturare realtà in crisi per poi rivenderle a valore maggiorato. Altri esempi includono Pisa, Palermo, Salernitana e Atalanta.
Prestigio globale e crescita dei ricavi: il calcio come business
Un altro elemento fondamentale è il prestigio globale. Club come Juventus, Milan e Roma godono di ampia riconoscibilità a livello internazionale, con tifoserie diffuse in tutto il mondo. Acquisire una società di calcio italiana significa anche entrare in possesso di un brand storico, utile per operazioni di marketing, sponsorship e visibilità globale. Non a caso, grandi fondi vedono nel calcio un’opportunità di rafforzamento dell’immagine oltre che una fonte di profitti.
La crescita dei ricavi commerciali rende il settore ancora più appetibile. Nel 2022-23, la Serie A ha registrato entrate record di 4,25 miliardi di euro, trainate da nuovi accordi sui diritti televisivi e sponsorizzazioni. Anche la modernizzazione degli stadi e la digitalizzazione delle esperienze fan-based stanno contribuendo a rendere il calcio italiano più redditizio e moderno, in linea con le aspettative degli investitori istituzionali.
Posizione strategica e sinergie turistiche
Un’ulteriore leva d’interesse è la posizione strategica delle società calcistiche, spesso situate in città ad alta attrattività turistica. Milano, Roma, Firenze e Napoli rappresentano poli internazionali dove il calcio può generare sinergie con il settore del turismo. La vendita di pacchetti legati agli eventi sportivi, il merchandising e le esperienze esclusive legate alla squadra sono strumenti per monetizzare l’afflusso di visitatori, italiani e stranieri.
Il turismo sportivo è in costante crescita, e i club italiani possono diventare veri e propri hub di intrattenimento, integrati nella promozione delle città che li ospitano. Questo modello è già realtà in altri paesi e sta iniziando a svilupparsi anche in Italia.

Lunedì torna Monza una città da serie A
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