Morte Rovagnati, elicottero a 163 all’ora, poi lo schianto: cosa c’era sotto il rotore?
Spunta un danno all’attuatore del rotore: la tragedia di Lorenzo Rovagnati

Secondo i tecnici dell’Ansv, sul luogo dello schianto è stato riscontrato un danno a uno degli attuatori del rotore principale dell’elicottero Agusta-Westland su cui volava Lorenzo Rovagnati. Il particolare è stato segnalato con una foto nella documentazione ufficiale.
Non è ancora chiaro se il danneggiamento sia avvenuto prima o dopo l’impatto, ma gli inquirenti stanno analizzando ogni elemento. Il rotore principale, con le sue pale, è fondamentale per manovrare il mezzo. Se fosse ceduto in volo, le conseguenze sarebbero disastrose.
L’elicottero decollato e precipitato in due minuti
Il volo di quella sera, il 5 febbraio 2025, era l’ultimo tratto di un tragitto noto: Arcore-Faenza-Sala Baganza-Castelguelfo. Il mezzo decolla alle 18.48 dalla tenuta dei Rovagnati, ma si schianta 193 metri più avanti, alle 18.51, dopo appena 3 minuti.
Il documento rivela che l’elicottero, inizialmente allineato e livellato, comincia a inclinarsi fino a raggiungere un angolo negativo di 32 gradi. La velocità al suolo passa da zero a 88 nodi, ovvero circa 163 chilometri orari, poco prima dell’impatto.
Le condizioni meteo e l’ipotesi errore umano
Tra le cause allo studio anche un possibile errore umano dovuto alle condizioni meteorologiche: nebbia fitta e visibilità orizzontale ridotta a 100 metri, come riportato nel bollettino meteo delle 18.50. Non si esclude un malore o una perdita di controllo in volo.

L’elicottero impatta con il muso contro il suolo, lasciando un solco di 1,6 metri nel campo bagnato. Il ruotino anteriore si spezza, la trave di coda si capovolge e le pale del rotore restano relativamente integre. Mancava la scatola nera, non obbligatoria su questo tipo di velivolo.
Un volo per tornare dalla famiglia
Lorenzo Rovagnati, 41 anni, tornava a casa. Forse aveva fretta di raggiungere la moglie Federica, incinta della loro prima figlia. Sofia è nata una settimana dopo l’incidente, ma il padre non ha fatto in tempo a conoscerla.
A bordo con lui anche Flavio Massa, 59 anni, e Leonardo Italiani, 30 anni, i due piloti esperti che condividevano quel tragitto abituale. La Procura di Parma continua a indagare per fare piena luce sull’accaduto, ma l’ipotesi di un guasto tecnico si fa sempre più concreta.
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