L'analisi - Il Monza regola i Tigrotti e allunga sul Pontedera: altri passi in avanti per la truppa di Brocchi
Una vittoria scaturita con il più classico dei risultati contro la Pro Patria degli ex Brignoli, Molnar e Palesi. Tre punti incisivi a livello di graduatoria visto l'aumentato vantaggio (13 punti) sul dauphine Pontedera, sconfitto dalla Carrarese in trasferta. Biancorossi che hanno messo a segno 43 reti subendone 12 (migliore difesa ed attacco del girone) in questi 22 incontri, sedicesimo risultato utile consecutivo. Monzesi che segnano due reti in un match per l'ottava volta, quindicesimo clean sheet per Lamanna; ammontano a 20 i marcatori stagionali dopo le reti siglate da Fossati e Mota. Giungono ad 11 i gol realizzati dalla panchina, il 1912 è la compagine che ha totalizzato più punti nei tre raggruppamenti.
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Altra squadra, quella dell'ex centrocampista del Brescia Javorcic, che come il Como si schiera 3-5-2 con Palesi mezzala e il capocannoniere dei Bustocchi Mastroianni davanti insieme all'ex Cuneo Defendi. È un match ad appannaggio immediato del Monza diretto le dal rientrante Fossati con buona geometria ed ariosità, seppur con un ritmo non eccessivamente alto; due chance di testa sono il prologo del vantaggio da piazzato prima del 20', Fossati con un effetto ad uscire elude sia la barriera che lo scuola interista Tornaghi. Il prosieguo è un monologo brianzolo che controlla e sfiora il raddoppio in altre circostanze, con gli esterni bassi che lavorano meglio rispetto a domenica e tengono bassi i dirimpettai ospiti. Tuttavia i Biancoblù vanno improvvisamente vicinissimi al pari alla mezzora con l'incornata sulla trasversale di Mastroianni che non tramuta l'imprinting in "una (ipotetica) giornata particolare", rievocando il film del più illustre omonimo attore. I Bagaj avrebbero almeno un altro tris di occasioni per congelare anticipatamente le ostilità.
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Nella ripresa la Pro Patria del mister dalmata Javorcic è un po' più aggressiva e meno rinunciataria, pressa maggiormente e costringe, per una decina di minuti piena, i padroni di casa ad abbassarsi di tanto in tanto. In seguito al primo paio di cambi al quarto d'ora però l'inerzia torna a completo regime biancorosso, Mota e l'ex D'Errico vanno ad aggiungere ulteriore linfa alla mediana ed attacco. Dopo 23 minuti dal suo esordio il giovane lussemburgo-portoghese mette in ghiaccio (qualora ce ne fosse bisogno vista la temperatura del Brianteo) il match, rimuovendo qualsiasi (seppur piccolo) patema agli aficionados presenti, incornando una punizione al bacio dello specialista Lepore, aprendo di fatto i restanti dieci minuti all'accademia.
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Un'intera posta in palio che vale quasi doppio viste le notizie da Carrara, il 1912 ha controllato l'incontro con discreta facilità e risolvendo con due episodi da fermo. L'eleven ha mantenuto il controllo per quasi tutti i 90 minuti, alternando discreta fluidità ad altri momenti in cui la sfera si muoveva in modo più elaborato e con qualche leziosismo; il match, cercando il pelo nell'uovo, poteva essere messo in naftalina con più anticipo viste le diverse possibilità, ma va bene anche così. La fase difensiva è stata positiva, nel complesso, sia in filtro che in uscita, il possesso sufficiente anche se non corredato da alta intensità e talvolta fine a se stesso; a rinforzo del pensiero rivelatosi utilissimo il rientro di Fossati in regia (spostatosi poi sul centro destra con l'ingresso di Rigoni) a fornire geometria, ordine e acume tattico in fase di transizione negativa. La mediana si è districata meglio rispetto al Como a livello di copertura e pressing, indubbiamente più aggressiva e brillante sulle seconde palle; gli inserimenti delle mezzali titolari non eccelsi come succede invece sovente, i due interpreti sono apparsi un pochino appannati. L'attacco iniziale, supportato da un buon Iocolano tra le linee, ha svolto bonariamente il lavoro oscuro su tutto il fronte offensivo, non si è trovato il guizzo finalizzativo con possibilità comunque non semplici da concretizzare; gol invece trovato subito, da rapace d'area, dall'Under 21 portoghese Mota su cui tutta la piazza nutre belle speranze soprattutto in ottica futura.
Sandro Coppola