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Canale YouTube AS Roma
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Solo l'Inter ha sottratto punti alla Roma di Daniele de Rossi, che ha cambiato passo rispetto al finale stantio offerto da José Mourinho: il temuto Monza non ha saputo essere un'eccezione, nonostante una prova condita da numerose occasioni, perché il tasso tecnico giallorosso ha marcato la differenza. Così il tecnico di Ostia racconta i 90' in Brianza ai microfoni di Dazn..

De Rossi svela i segreti della sua Roma

Il cammino di Daniele de Rossi è veemente, in tanti si domandano quali corde abbia toccato l'ex colonna della Nazionale: “La Roma di stasera deve continuare a giocare in questo modo, voglio così i miei ragazzi contro il Brighton, e per la partita dopo. Il gruppo era già coeso, ha fatto un paio di cavalcate importanti a livello continentale e io sono solo un gestore di uomini, non di giocatori: faccio le scelte e sono diretto. Ho trasmesso alla Roma la mia idea di calcio, per la quale occorrono sforzo fisico e corsa senza palla, altrimenti è un gioco che si inaridisce" 

Dieci gol per Lukaku in questa A

De Rossi elogia il gruppo e qualche singolo

Ci sono ragazzi che si mettono in evidenza in questa Roma che però, a detta del suo allenatore, migliora per come il gruppo approccia il lavoro, non solo quotidiano: "Non è un discorso che limito a Lorenzo, è evidente come sia migliorato. Il gioco della Roma è cresciuto, siamo una squadra offensiva che ha qualità, io rispetto e sfrutto il materiale umano che ho a disposizione. Il filotto che abbiamo fatto non significa molto, rispetto ai singoli invisibili che fanno ottenere obiettivi alle squadre: penso a Celik, a come è entrato. Siamo stati pressocché perfetti, ma si deve limare ancora: i traversoni dal fondo e qualche palla lunga che ci ha preso alla sprovvista, ma la Roma è a buon punto per esempio per quanto sa stare corta in campo. Dybala è qualche cosa di diverso, non possiamo nasconderci: oltre al talento, mette la voglia"

In conferenza stampa il tecnico capitolino ha aggiunto:

Pellegrini ha detto: “Se questa è la Roma, pensiamo cosa sarà in prospettiva”. Lei come vede la Roma in prospettiva?
“Se questa è la Roma di questa sera devo lavorare e immaginare quella che sarà la Roma di giovedì. Se questi ragazzi possono fare una partita così possono continuare a giocare così perché sono giocatori fortissimi. Concentriamoci verso il futuro più prossimo, quello che sarà giovedì, poi la partita dopo e poi quella dopo ancora”.

 

 

Una grande partita per la partecipazione di tutti. Come si fa a costruire in poco tempo un gruppo così compatto e coeso?
“Evidentemente questo era un gruppo coeso anche prima, io non ho fatto niente. Questo è un gruppo che è andato per due anni fino in fondo in Europa, ha fatto delle cavalcate importantissime, quindi se non sei un gruppo unito non raggiungi quegli standard. Io continuerò a gestire, come detto in conferenza stampa, gli esseri umani ancor prima dei calciatori. Cerco di essere onesto e dire la verità, essere diretto quando vedo qualcosa che non mi piace. Poi faccio l’errore, faccio le scelte e loro sono fantastici con me, sono contentissimo di stare in mezzo a loro sia per come lavoriamo sia per come mi fanno sentire. È ovvio che sono avvantaggiato perché qualcuno di loro era mio compagno, quindi magari hanno avuto un occhio di riguardo quando sono entrato e hanno fatto finta che ero il loro allenatore. Magari mi hanno aiutato per quello che siamo stati insieme da compagni”.

 

Su che cosa ha lavorato con Pellegrini? I numeri e le prestazioni parlano chiaro.
“Ho lavorato fisicamente, tatticamente e tecnicamente. Ho cercato di dare quello che penso che sia la mia idea di calcio, credo particolarmente in questo tipo di gioco ma anche che bisogna stare molto bene fisicamente per farlo. Mi piace che oggi abbiamo giocato meglio rispetto alla partita prima, mi piace che questa squadra e non solo Lorenzo capisca quello che voglio da loro e quanto questo tipo di gioco, che oggi abbiamo sviluppato in maniera molto buona, abbia bisogno di uno sforzo fisico, di gamba, di movimento e fatica senza palla. Altrimenti diventa un gioco fine a se stesso”.

 

Venti gol nelle ultime sette partite, meglio anche dell’Inter. Penso che hai messo in condizione questi giocatori di esaltarsi al massimo, quanto c’è del tuo lavoro in questi venti gol?
“Spero tanto, non lo so. Cerco di mettere in campo una squadra abbastanza offensiva perché so che ho giocatori che poi ti fanno gol in qualsiasi momento. Non è che dico a Pellegrini in allenamento di fare quel dribbling lì, già il secondo gol di Lukaku lo proviamo un po’ più spesso. Penso che ci siano delle qualità di questi giocatori che debbano essere rispettate e sfruttate, quindi cerco di organizzarli in maniera tale che spesso si trovino con la palla in mezzo ai piede e possibilmente vicino alla porta. Quando parlo di prestazione dei singoli, per raggiungere il filotto che abbiamo fatto che ancora non è niente, voi magari pensate che parlo della punizione di Dybala e i gol di Lukaku e Pellegrini. Quando hai una squadra e si fa male un giocatore – speriamo non sia nulla di grave – ti giri ed entra un nazionale turco che non lo faccio mai giocare, che si allena sempre a 200 all’ora e ti fa la prestazione che ha fatto Zeki (Celik ndr), questi sono i singoli. Per me i singoli sono anche quelli un po’ più invisibili che domani non saranno sul giornale, ma che ti fanno vincere alla lunga e raggiungere i piazzamenti che puoi ottenere”.

 

 

Nel primo tempo avete rischiato qualcosa in difesa, questi dettagli vanno sistemati?
“Assolutamente. In ogni partita c’è qualcosa da lavorare. Non abbiamo preso gol sul fondo, ma abbiamo rischiato di prenderlo nel secondo tempo. Qualche palla sparata lunga ci ha colto alla sprovvista. Bisogna lavorare su tutto. Però penso che già adesso, rispetto all’inizio la squadra è più corta, ci sono stati miglioramenti nelle letture difensive. Non è abbastanza. Più giochi con squadre forti, più questi problemi diventano evidenti se non siamo perfetti”.

 

Dybala?
“Siamo contenti della sua attitudine quotidiana. Lavora e gli piace lavorare. Quando ha defaticante va sul campo a incitare gli altri. È un esempio, ma tutti sono fantastici. Lui sta mettendo in campo tutto il suo talento che è qualcosa di diverso da tutti gli altri, non possiamo nasconderci”.

Tanti gol e tante occasioni. Obiettivo Champions?
“Dobbiamo segnare tutti. Dobbiamo andare tutti in area. Le stelle stanno dando il loro contributo, ma oggi tutti hanno fatto una grande partita. Anche chi è entrato Celik, Bove, Baldanzi, Smalling sono entrati tutti alla grande. Questo ci trascina perché è un esempio positivo di tutti”.