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L'allenatore del Monza Cristian Brocchi ha parlato della stagione vincente biancorossa, in cui il capoluogo brianzolo torna in Serie B dopo ben 19 anni.

Alla trasmissione Maracanà di TMW RADIO ha espresso i suoi concetti sulla cavalcata, interrotta solamente dal Covid-19, che ha portato comunque meritatamente alla Cadetteria. Riprendiamo gli stralci relativi al Monza:

Complimenti per la promozione. E' stata una cavalcata trionfale:
"Non è semplice quando parti con i favori del pronostico e tutti ti danno per vincitore assoluto. La Serie C è molto difficile, devo fare i complimenti ai ragazzi, hanno dimostrato grande umiltà e voglia di vincere. In partite come contro Benevento e Fiorentina abbiamo messo al ciliegina sulla torta di questa stagione".

E' pronto per la Serie B?
"Si parlava di derby a Milano e Serie A già prima di vincere la C. Ma è una sensazione bella. Sono cresciuto nel Milan, il porsi obiettivi importanti è stata sempre la modalità richiesta. Ambire a questo ti dà soddisfazione. A volte può essere difficile, parlarne di meno può portarti ad una sorpresa maggiore ma qui non è possibile farlo, perché gli obiettivi sono dichiarati da società e me, e ambiamo ad una B da protagonisti".

Dove si sente cresciuto di più?
"Nell'allenare una squadra con un obiettivo chiaro e il dove vincere per forza. Abbiamo costruito una mentalità forte, questa è stato importante. Chiudiamo la stagione senza sconfitte esterne, è stato un gran bel ruolino di marcia. La cosa più importante è avere una società che fa bene, che fa scelte importanti. L'esperienza sì serve, ma serve più fiducia, lavoro e progettare insieme qualcosa d'importante".

Sarà importante lavorare sotto traccia anche il prossimo anno?
"Non sarà facile ma è uno stimolo in più. Lavorare in una società importante è bello per tutti. Le pressioni sono alte, ma facciamo questo per passione e voglia di vincere. Un allenatore non può pretendere di vincere sempre ma l'obiettivo è questo".

C'è un giocatore che l'ha impressionata di più?
"E' veramente difficile. Quando hai una squadra con giocatori che sono scesi di categoria e si sono rimessi in gioco è difficile. Ma cito Fossati, che ha fatto la scelta di venire dalla A. Si è ritrovato in una situazione completamente diversa, ha avuto grosse difficoltà e spesso non l'ho fatto giocare. Ma abbiamo instaurato un ottimo rapporto e quest'anno è ripartito con la testa giusta, conoscendo anche meglio la categoria e ha fatto una stagione importante".

Servirebbe più uno come Ibra o Kakà al suo Monza?
"Ne ha parlato Berlusconi, ma prima che arrivassi io. Ibra è stato un sogno accarezzato. Galliani ieri lo ha ribadito: hanno scelto me perché ho un'idea di calcio che si sposa bene con le idee della società. Stiamo costruendo una società che vuole giocare con il 4-3-1-2 e abbiamo scelti i giocatori giusti per questo modulo".

Il giovane su cui punterebbe?
"Castrovilli. Quello che ha fatto vedere quest'anno è importante. Tre anni fa lo segnalai e spero che possa continuare la sua crescita. Per me è davvero forte".