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Si è conclusa con un punteggio tennistico la prima sfida amichevole del Monza, targato 2020/21, a conclusione della prima parte di preparazione; avversario non del tutto indicativo la Juventus Primavera di mister Lamberto Zauli, "eroe" da calciatore in quel Vicenza dei miracoli negli anni '90. Il gap fisico-strutturale, anagrafico e di malizia si è in effetti palesato, anche se il risultato è ineluttabilmente l'ultimo parametro considerato da entrambi i sodalizi. Tuttavia a livello atletico e di condizione generale il matchup non era così del tutto impari, in quanto anche i giovani bianconeri sono in ballo con la preparazione da diverso tempo e già proiettati alle sfide vere, con l'Ottavo di Finale di Youth League, contro i pari età del Real Madrid, che incombe (16 agosto).

Gli eleven sono stati schierati con modalità differenti, 4-3-1-2 canonico per Brocchi, 4-4-1-1 per Zauli. L'incontro è partito piuttosto in sordina a livello di ritmi, per poi accendersi maggiormente verso la parte centrale nonostante il caldo estivo (seppur ben sopportabile). Si sono viste buone trame in velocità in fase di transizione positiva per i brianzoli, con la propulsione continua degli esterni bassi monzesi, e soventi sovrapposizioni sulle due mezzali che permettevano loro lo sfogo. La pratica del match è stata sbrigata facilmente già nella prima parte, con tre reti di vantaggio scaturite da combinazioni apprezzabili con passaggi dalle tempistiche immediate.

Nella ripresa squadra mutata (se si escludono Sommariva e Bellusci, messo largo a destra e in campo per altri 15 minuti); la squadra ha continuato a spingere con buona intensità e pressione, mantenendo costantemente il pallino del gioco. Evidente la ricerca dell'immediato primo pressing sul portatore avversario, con una delle due punte che in non possesso gravitava su una zolla offensiva più decentrata.

fasi di gioco da fermo

Mister Brocchi ha eseguito anche qualche esperimento nel corso dei 90 minuti, provando in cabina di regia nella ripresa il millennial Lombardi che non ha sfigurato, esternando coraggio e consapevolezza di giocata sia sulla figura sia sullo spazio. Nell'ultima mezz'ora di gara si è visto Galli (inizialmente mediano), mantenere la posizione di terzino largo a destra con buon acume; Mosti ha gravitato invece nei suoi spazi consoni con sostanza sulla linea di trequarti, non facendosi mancare qualche buon inserimento in profondità in alternanza con Iocolano. Da rammentare anche l'utilizzo come centrocampista puro (non una novità per lui), in posizione quindi più bassa, di Machin che nella scorsa annata, nelle poche apparizioni, ha giostrato esclusivamente sulla trequarti; in fase di costruzione si è abbassato di tanto in tanto per dare una soluzione in più, oltre a Fossati, ai due centrali difensivi in fase di primo passaggio, cercando successivamente il terzo uomo in transizione.

le panchine delle due squadre, con le dirigenze sulla tribuna

È stato un test embrionale ed interlocutorio, il mercato sta entrando ora nel vivo e alcuni degli atleti biancorossi scesi in campo potrebbero non esserci in futuro; detto ciò bisogna comunque sottolineare dei buoni riscontri e tracciare un bilancio positivo in relazione a questo primo mese (o poco più) di preparazione.