La scomparsa di Silvio Berlusconi: che ne sarà ora del Monza? Gli scenari

Giusto il tempo di finire il primo campionato in Serie A della propria storia ed il Monza si ritrova orfano di quello che è stato il “padre” assoluto di questo traguardo sportivo indimenticabile. Preciso subito che non farò cenno in queste righe a quella che è stata una delle figure politiche ed imprenditoriali più importanti del Dopoguerra in Italia. Mi soffermerò invece su una riflessione squisitamente calcistica, cercando di “leggere” scenari futuri che sono tutti da verificare ma che a me paiono plausibili.

A breve termine non cambierà nulla o quasi. Perché sono certo che i tutti i figli di Silvio Berlusconi avranno il dovuto rispetto per l’uomo che ha creato dal nulla un gruppo economico (che loro stessi guidano da anni) tra i più solidi e strutturati dell’intero patrimonio economico italiano. Una sorta di doveroso ringraziamento, che mi sento di dire faccia parte del DNA della famiglia. Quando lo scorso ottobre il centro sportivo di Monzello è stato ufficialmente dedicato al padre Luigi, ho pensato e sperato che Silvio Berlusconi, consapevole della poca inclinazione dei figli a investire ingenti somme nell’AC Monza, volesse lasciare una sorta di messaggio di continuità agli eredi nel ricordo del nonno. Sarebbe bello se fosse riuscito a fare breccia nei loro cuori…

Poi, diciamolo senza remore, la scomparsa di Berlusconi non è stata qualcosa di improvviso ed imprevisto, come il classico fulmine a ciel sereno. Una dirigenza avveduta, come è quella che da sempre governa il mondo berlusconiano, ha certamente ipotizzato l’eventualità di una società biancorossa senza il suo principale protagonista. Non riesco a immaginarmi un Adriano Galliani (sempre attento ad ogni minimo particolare e con una capacità indiscussa di guardare avanti e di individuare le strade migliori da percorrere) che nei mesi scorsi abbia potuto trascurare un’eventualità così impattante per la società di Monzello. Continuano oggi a risuonarmi nelle orecchie le parole che lo stesso Berlusconi pronunciò in occasioni precedenti con sponsor e imprenditori monzesi e brianzoli di varia importanza e di vario calibro: “Dobbiamo scongiurare che il Monza finisca nelle mani di qualche sceicco, o comunque di  chi non appartiene a questo territorio, basta un piccolo sforzo da parte di tutti voi e possiamo ancora andare avanti a lungo”.   

Parole pronunciate sei mesi fa, quando non era per nulla facile prevedere che la squadra biancorossa sarebbe arrivata alla certezza della permanenza in Serie A con sei giornate d’anticipo sulla fine del campionato. Oggi l’AC Monza è un brand molto più forte e di appeal di quando furono pronunciate quelle parole e continua ad avvalersi della conduzione di quell’Adriano Galliani che, con la sua competenza e passione, è una garanzia di successo per la squadra che rappresenta la sua città, con i suoi ricordi ed i suoi affetti.

Ecco perché, anche in un’ottica temporale un po’ più lunga, mi sento rinfrancato e speranzoso che il futuro possa essere ancora sorridente.  

Paolo Corbetta