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“Si può dare di più, perché è dentro di noi…Ma di certo si può dare di più”. Era il 1987 quando il trio Ruggeri-Morandi-Tozzi intonava queste parole nel ritornello della canzone che vinse il Festival di Sanremo, entrando a far parte della storia della musica italiana. Sono certo che Palladino, che nel 1987 aveva tre anni, possa comprendere il concetto che voglio esprimere; così come sono sicuro lo possano comprendere i suoi giocatori, tutti nati successivamente a quell’anno.  

Il Monza deve dare di più, ma certi commenti sono inaccettabili  

 

Dalla gara interna col Cagliari di due mesi fa, a cui risale l’ultimo successo stagionale, il Monza pare abbia deciso di interpretare in modo molto diverso le partite casalinghe rispetto a quelle in trasferta. Negli incontri allo U-Power Stadium i biancorossi hanno fornito prestazioni convincenti con Napoli, Atalanta e Lazio, giocandosela alla pari senza calcolo e senza remore mentali. Visti i risultati, poteva andare meglio, ma sull’impegno e sulla prestazione non c’è stato nulla da dire o da recriminare. Diverso invece l’atteggiamento mostrato nelle gare esterne, contro i granata a Torino, a Bologna, a Lecce e a Firenze: in queste situazioni il Monza ha giocato quasi sempre col freno a mano tirato, condizionato dall’obiettivo di portare a casa il risultato o meglio il punticino. Impresa riuscita a Bologna, non effettuando un solo tiro nello specchio della porta avversaria; e a Lecce, grazie all’ingenuità di un difensore salentino che nell’extra-time ha causato il rigore poi trasformato da Pessina. 

fiorentina monza

Questi sono i fatti, alla luce del sole e quindi incontestabili. Non sono sicuro che ci sia un appagamento per la salvezza virtualmente conquistata dopo il doppio successo con Genoa e Cagliari della prima metà di marzo. Altrimenti, non si spiega perché il Monza abbia fornito prestazioni di livello nei turni casalinghi. Palladino non ha certo bisogno dei miei suggerimenti, ma credo che quest’analisi possa essere utile per concludere in modo positivo una stagione che fino ad un paio di mesi fa è stata brillante ed esaltante.  MI aspetto di vedere un Monza carico e determinato contro il Frosinone, anche nel rispetto di quella correttezza e serietà che qualche società non ha mostrato negli ultimissimi turni, generando gare terminate con risultati eclatanti.   

Perché il Monza ha meritato di restare in serie A (nonostante le critiche)  

Un’ultima riflessione. Nonostante questa fase finale della stagione un po’ in sordina, il Monza ha ampiamente meritato di restare in serie A e di disputare il suo terzo campionato consecutivo nell’élite del calcio italiano. Non tutti i tifosi, o meglio pseudo-tifosi, hanno evidenziato di meritarsi la serie A del tifo. Criticare è lecito, ci mancherebbe. Eccedere non lo è. “Squadra penosa”, “L’anti-calcio di Palladino”, “Mister da esonero con 3 punti in 7 gare”... Commenti sui social provenienti da chi ad inizio stagione profetizzava retrocessioni certe e che qualche mese fa non nascondeva di credere in traguardi europei. Un po’ di equilibrio non guasterebbe, mi permetto di dire che nella vita è una delle doti più importanti, ma non tutti ne sono dotati.   Paolo Corbetta