Un comune della Brianza dice no a Berlusconi: ecco l'ultimo sfregio al Cavaliere
Il giardino di via Allende, donato da Silvio Berlusconi, intitolato alle Madri Costituenti: il centrodestra protesta.

Nel 2022, Silvio Berlusconi finanziò con un investimento personale di 400mila euro la riqualificazione del parco di via Allende, trasformando l’area in uno spazio verde arricchito da una fontana neoclassica in marmo di Carrara. L’intenzione del fondatore di Forza Italia era dedicare il giardino alla memoria della madre Rosa, un desiderio che, secondo il centrodestra, non è stato rispettato né dalla precedente amministrazione di centrodestra né dall’attuale giunta di centrosinistra. La scelta di intitolare il parco alle Madri Costituenti, proposta dall’assessora Patrizia Riva, ha riacceso il dibattito, spingendo l’opposizione a organizzare una protesta il 2 giugno, in concomitanza con la Festa della Repubblica.
La protesta del centrodestra: “Un atto di bullismo istituzionale”
Durante la manifestazione promossa da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, gli esponenti del centrodestra hanno espresso il loro disappunto per la decisione del Comune. Riuniti all’interno del parco, hanno definito la scelta di non intitolare l’area a Rosa Bossi un gesto ideologico e imbarazzante. Giuseppe Procopio, ex vicesindaco di Merate, ha parlato di “bullismo istituzionale”, sottolineando come la decisione sia stata percepita come una mancanza di rispetto non solo verso Berlusconi, ma anche verso chi apprezza il suo contributo alla città. Secondo Procopio, le Madri Costituenti, figure di grande rilevanza storica, avrebbero meritato un riconoscimento in un luogo più istituzionale, come una sala consiliare o una scuola, piuttosto che in un giardino.
Il significato dell’intitolazione alle Madri Costituenti

La giunta comunale, nella delibera di intitolazione, ha motivato la scelta di dedicare il parco alle Madri Costituenti sottolineando il loro ruolo storico. Queste donne, appartenenti a schieramenti politici diversi, seppero collaborare per garantire eguaglianza di diritti e pari opportunità nella Costituzione italiana. La decisione riflette l’intento di celebrare un momento di unità e di impegno collettivo per la costruzione di un’Italia democratica. Tuttavia, per il centrodestra, questa scelta sembra ignorare il valore simbolico della donazione di Berlusconi, trasformando il parco in un simbolo di divisione politica piuttosto che di riconoscenza.
Una mozione senza esito e un dibattito aperto
Prima della protesta, l’opposizione aveva già cercato di far valere le proprie ragioni presentando una mozione per intitolare il parco a Rosa Bossi, ma la proposta non ha trovato accoglimento. La manifestazione del 2 giugno è stata descritta dai partecipanti come un momento di “riconoscenza, unità e partecipazione”, volto a ricordare il gesto di Berlusconi e a contestare quella che considerano una decisione ingiusta. La vicenda ha messo in luce le tensioni tra maggioranza e opposizione a Merate, con il centrodestra che accusa il Comune di aver politicizzato un gesto di generosità, mentre la giunta difende la propria scelta come un omaggio a figure fondamentali per la storia italiana.