Funerali con svastiche a Monza, il sindaco Pilotto condanna il gesto: “Nessuna pietà può giustificare la violazione della legge”
L'immagine di un funerale celebrato nel cuore di Monza con braccia tese nel saluto romano e simboli neofascisti ha generato sconcerto
Nel suo messaggio, il primo cittadino ha ribadito che Monza è una città viva, aperta al confronto tra idee diverse, ma sempre nel rispetto dei valori costituzionali.
“La nostra città non lo merita, la nostra città non ne ha bisogno. Sa benissimo vivere, fare impresa, scuola, sport, cultura senza avere bisogno di alimentarsi con stanchi riti che nel nostro Paese evocano violenza, mancanza di libertà e di democrazia.”
Pilotto ha ricordato come la Costituzione del 1948 sia il fondamento della convivenza civile e della libertà di espressione, ma anche del rispetto reciproco:
“Dal 1946 c’è una Repubblica nata da grandi valori e anche dalle ceneri di altrettanto grandi errori. E perché dal 1948 c’è una Costituzione che garantisce i diritti di tutti, ma chiede anche a tutti di rispettare alcuni doveri necessari a rendere possibile la convivenza civile.”
Sicurezza, provocazioni e legalità: “Non va bene che la pietà diventi pretesto per violare le leggi”
Il sindaco ha affrontato anche il tema della sicurezza urbana e della tutela della legalità, ribadendo l’impegno congiunto dell’amministrazione e delle forze dell’ordine.
“Non va bene che la pietà per i morti, la sacralità di un rito funebre, si trasformino in occasione per violare molte leggi dello Stato in una volta sola.”
Pilotto ha stigmatizzato l’uso di simboli fascisti e atteggiamenti provocatori nel cuore della città:
“Persone che al posto della preghiera hanno preferito alzare le loro braccia nel saluto fascista, hanno esposto drappi riportanti il simbolo di una Associazione disciolta dallo Stato per legge decine di anni fa, in spregio alla Costituzione, ad altre norme dello Stato e al più normale buon senso.”
Infine, un messaggio rivolto a tutta la comunità:
“Ce ne sono decine di migliaia che vogliono affrontare i problemi per risolverli, perché amano la loro città e vogliono che continui ad essere una città dove vivere bene e coltivare relazioni umane serene e positive.”
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