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Nel posticipo serale della 31^ giornata a Pordenone il Monza sfiora i tre punti contro l'indiscussa capolista del girone B. I biancorossi nel 2019 hanno perso solamente a Trieste, dimostrando anche al "Bottecchia" una buonissima continuità di risultati. Sono infatti 37 i punti in 23 gare nell'era Brocchi con una sola sconfitta nelle ultime diciotto partite; sei le gare senza sconfitte consecutivamente, otto con la Coppa. Nel 2019 nove reti subite in quindici match di tutte le competizioni, mentre sono diciotto le reti realizzate.



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Prima frazione con moduli speculari per le due compagini, 4-3-1-2 con Berrettoni tra le linee dei Ramarri e biancorossi con il fluttuante Lora e il ciondolante D'Errico (in partenza mezzala) ad alternarsi sulla trequarti per causare più imprevedibilità e meno punti di riferimento al non possesso degli uomini di Tesser. Il 1912 parte subito bene nel controllo match, gestendo per almeno metà frazione le redini della manovra, ricercando ove possibile il palleggio basso e creando palle gol con Brighenti e l'onnipresente Lora (prezioso in ambo le fasi) da fuori; nel momento migliore monzese il concreto Pordenone trova il vantaggio con l'inzuccata del promettente, scuola Torino, Leonardo Candellone che anticipa in area i difendenti monzesi. I Bagaj hanno il merito di non abbattersi e continuano a macinare trame di gioco in un incontro a ritmo elevato e giocato a viso aperto da entrambe. Da una lunga progressione palla al piede di Derrick, in cui la transizione negativa di casa latita, giunge il meritato pareggio ospite dopo la mezz'ora;; nella fase finale i friulani provano a cambiare l'inerzia, provando ad alzare il pressing e cercando di impossessarsi del giro palla e aumentando la pressione. 



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Nella ripresa però l'imprinting della partita riassume contorni prettamente brianzoli sfruttanti anche le propulsioni dei terzini, in primis del campano Anastasio che dispone di notevoli potenzialità atletiche e tecniche; Berrettoni e compagni sono dediti principalmente all'attesa e alla ripartenza. La truppa di Brocchi palesa buoni riscontri anche in fase difensiva oltre che in proposta, ove manca di tanto in tanto la precisione nell'ultimo passaggio. Nonostante ciò i biancorossi si rendono pericolosi con un bel tiro di Lepore e con Marchi che coglie la parte superiore della traversa, l'ex Bindi sembra battuto. I ritmi pian piano calano, il Pordenone pare col passare del tempo quasi accontentarsi di un pari mentre il Monza, visti anche i risultati domenicali, spinge maggiormente e avrebbe la chance di fare il secondo gol dal dischetto; su atterramento dell'esperto De Agostini sul subentrato Bearzotti il 1912 batte un rigore con D'Errico che strozza la conclusione aprendo troppo la traiettoria, mettendo a lato. In seguito a questo episodio sfavorevole i monzesi sembrano accusare il colpo, i padroni di casa sono pericolosissimi col neo entrato Rover (un rigore in movimento) e il diagonale del subentrato Magnaghi; il mister biancorosso tenta la carta Chiricò che avrebbe una mezza chance sul finire, caricando il grilletto dal limite ma non trovando poi lo spazio giusto per scaricare il mancino.



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Un pari che ci può stare nel complesso ma ai punti il Monza avrebbe sicuramente meritato di più per volume di gioco creato, atteggiamento propositivo e occasioni costruite. La squadra è stata per alcuni tratti superiore alla capolista e ha sofferto il giusto l'aggressività, la concretezza e la rapidità avversaria; l'eleven ha evidenziato una buona compattezza tra reparti, ordine nella copertura campo e poche sbavature in costruzione ed uscita dal basso. I brianzoli hanno sofferto quasi esclusivamente nell'ultimo quarto d'ora, una sconfitta eventuale sarebbe stata una beffa atroce visto l'andamento. Un peccato per un discorso di graduatoria ma uscire da Pordenone con qualche rimpianto e la sensazione di aver lasciato due punti per strada, in ottica piazzamento playoff, deve fare vedere il bicchiere mezzo pieno e ringalluzzire ulteriormente a livello mentale. Il 1912 deve uscire da questa prestazione ancora più forte nella convinzione dei propri mezzi, non c'è tempo da perdere visto che nel fine settimana c'è l'esame in casa della maggiore rivelazione della C, la ripescata Imolese di Dionisi.



Sandro Coppola