Dalla Primavera al salto tra i grandi: chi è davvero Ignazio Abate, idea concreta del Monza
Tecnico giovane, idee moderne e un passato da leader: perché Abate è più di una scommessa per il Monza

Nato a Sant’Agata de’ Goti il 12 novembre 1986, Abate ha alle spalle una solida carriera da calciatore, soprattutto al Milan, con oltre 300 presenze e la conquista di uno Scudetto e una Supercoppa italiana. Dopo il ritiro, ha allenato per due anni la Primavera rossonera, portandola a ottimi risultati anche in ambito europeo. Nel 2024 ha accettato la sfida della Ternana in Serie C, concludendo il campionato al secondo posto prima dell’esonero ad aprile 2025, in un contesto extracampo complicato: il tecnico era stato infatti allontanato una prima volta a febbraio, per poi essere richiamato a furor popolare, o meglio su richiesta esplicita della rosa rossoverde.
Modulo di base: 4-2-3-1 con flessibilità
Il modulo preferito da Abate è il 4-2-3-1, che garantisce equilibrio tra fase offensiva e copertura difensiva. Alla Ternana ha saputo modellare la squadra su questo impianto, con due mediani a protezione della difesa e tre trequartisti alle spalle della punta. Tuttavia, la sua duttilità tattica è uno degli aspetti più apprezzati: non sono mancate soluzioni alternative a tre dietro o con centrocampi rinforzati, specialmente in situazioni d’emergenza.
Uno stile di gioco bilanciato e moderno
Abate predilige un calcio basato sul possesso palla e sulla costruzione dal basso. In più occasioni ha sottolineato l’importanza di partire “dal fondo con sincronismi e pulizia tecnica”, segno di una mentalità propositiva ma non sconsiderata. Alla Ternana ha costruito una delle squadre con miglior attacco e miglior difesa del girone, testimoniando un approccio capace di valorizzare entrambe le fasi.
La ricerca dell’equilibrio è una costante nel suo pensiero tattico: le sue squadre sanno gestire il pallone ma restano organizzate dietro, con transizioni rapide e meccanismi consolidati.
Adattabilità e gestione dell’emergenza
Uno dei tratti distintivi di Abate è la capacità di adattarsi rapidamente. Durante il suo anno a Terni ha affrontato situazioni delicate, come le contemporanee assenze di Corradini e De Boer, optando per soluzioni come Aloi, Vallocchia o giovani della Primavera. La gestione fluida delle rotazioni e la capacità di non perdere competitività in assenza di titolari sono segnali importanti, specie per un torneo lungo e imprevedibile come la Serie B.