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L'ad Adriano Galliani - foto Buzzi
L'ad Adriano Galliani - foto Buzzi

È una squadra che non si pone limiti quella che domenica allo Stadium ha inferto la seconda sconfitta stagionale alla Juventus, un risultato storico mai raggiunto prima da una debuttante in massima serie. Basterebbe questo record per descrivere la fantastica annata che fin qui sta vivendo la compagine brianzola, tra le principali sorprese di questo campionato quantomai aperto e imprevedibile. Protagonisti di una partenza negativa e ben al di sotto delle aspettative, la svolta, per i biancorossi, è coincisa con l'arrivo in panchina di Raffaele Palladino, giovane tecnico della Primavera che è riuscito a ritagliare il ruolo giusto secondo le caratteristiche di ogni calciatore, costruendo in poco tempo una macchina perfetta in grado di ribaltare ogni pronostico. 


Non sorprende dunque che Petagna e compagni si siano congedati da parecchio dalle zone calde della classifica, puntando con decisione a un memorabile, quanto inaspettato alla vigilia, piazzamento europeo, reso ancor meno impossibile dalla penalizzazione di quindici punti inflitta alla Juventus. Proprio i bianconeri sono stati negli ultimi mesi la vittima eccellente per i Bagaj, primo club dal 1979 a restare imbattuta in A contro la Vecchia Signora, cosa riuscirà dal dopoguerra a oggi solamente a Catania, Cagliari e Avellino oltreché, al momento, unica formazione di Serie A a essere in vantaggio negli scontri diretti con il sodalizio piemontese. 


Piccole soddisfazioni che non possono che inorgoglire tifosi e società, ormai ampiamente consapevoli delle enormi potenzialità di questa squadra, che nel giro di poche settimane si è consolidata come una delle realtà più intriganti del panorama calcistico nazionale, grazie a una rosa in ottima sintonia con il mister e a un ambiente sano e ambizioso. Con diciotto partite ancora da giocare, il Monza è pronto a battagliare su tutti i campi in cui scenderà, con l'obiettivo di portare a casa il match e, magari, continuare a riempire di record questo primo capitolo di una favola chiamata Serie A