Pedemontana: boschi di Lissone sacrificati, il Comitato protesta
Centinaia di alberi abbattuti per l’autostrada: assemblea il 5 giugno a Santa Margherita per denunciare i disagi.

I lavori per Pedemontana hanno coinvolto ampie zone al confine tra Lissone, Macherio e Sovico, con un impatto evidente soprattutto lungo via Edison, nella zona delle Torrette. Qui, vasti terreni sono stati recintati per essere utilizzati come depositi di terra, cancellando aree verdi che erano parte integrante del paesaggio locale. Luigi De Vincentis, portavoce del Comitato, invita i cittadini a visitare queste zone per rendersi conto della portata del disboscamento. La perdita di questi spazi, in un’area già densamente urbanizzata, rappresenta per il Comitato non solo una ferita ambientale, ma anche un attacco alla qualità della vita dei residenti.
L’impatto sulla comunità e sulla scuola Rodari

La costruzione dell’autostrada porta con sé una serie di disagi per la comunità locale. Il continuo viavai di camion, che probabilmente proseguirà anche in orario notturno, rischia di peggiorare la qualità dell’aria, con potenziali conseguenze sulla salute dei cittadini. Particolarmente critica è la situazione della scuola elementare Rodari di Bareggia, situata nel territorio di Macherio. I lavori per una galleria, previsti in prossimità delle mura scolastiche, causeranno rumore e disturbo, oltre a una riduzione del giardino a disposizione dei bambini. De Vincentis sottolinea come questi interventi distruggano un ecosistema prezioso, compromettendo un patrimonio naturale che appartiene a tutti.
Le critiche alla gestione politica
Il Comitato per la difesa del territorio non risparmia critiche all’amministrazione comunale, in particolare alla sindaca di Lissone, Laura Borella, accusata di mantenere un silenzio assordante sull’avanzamento dell’opera. Durante l’assemblea del 5 giugno, i cittadini discuteranno anche delle perdite economiche legate a Pedemontana e ad altre grandi opere, come Brebemi e Pedemontana Veneta, considerate esempi di progetti costosi e poco utili. Inoltre, il Comitato contesta la gestione delle cosiddette compensazioni ambientali, definite una “truffa” per i pochi fondi messi a disposizione dei Comuni rispetto al danno ambientale causato. La scarsa trasparenza sulla futura viabilità di Santa Margherita, insieme all’impatto della Trmi 10, la tangenziale che collegherà Bareggia a viale Europa a Vedano, alimenta ulteriormente il malcontento.
La Trmi 10 e il futuro della viabilità
Oltre al tracciato di Pedemontana, a preoccupare è il progetto della Trmi 10, che attraverserà il territorio collegando lo svincolo di Bareggia con l’area dell’ospedale San Gerardo a Monza. Le modifiche alla viabilità di accesso e uscita da Santa Margherita non sono ancora state chiarite, lasciando i residenti nell’incertezza. De Vincentis aveva già denunciato, a inizio maggio, che queste opere si basano su previsioni di traffico volutamente gonfiate, utilizzate per giustificare interventi che, secondo il Comitato, non rispondono a un reale bisogno. La combinazione di Pedemontana e Trmi 10 è vista come una minaccia per il suolo e un disagio prolungato per la comunità.
Un’assemblea per mobilitare la cittadinanza
L’appuntamento del 5 giugno al centro civico di Santa Margherita rappresenta un’occasione per il Comitato di coinvolgere i cittadini e discutere delle problematiche legate a Pedemontana. L’incontro affronterà temi come l’impatto ambientale, il peggioramento della qualità dell’aria, le difficoltà per la scuola Rodari e la gestione opaca delle informazioni da parte delle autorità. Il Comitato denuncia un progresso che, a loro avviso, si traduce in devastazione ambientale a favore di interessi economici, con il consenso di una politica poco attenta alle esigenze del territorio. L’assemblea sarà un momento per rafforzare la mobilitazione e chiedere maggiore trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza.