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Per il Monza era importante tornare a vincere. Per la classifica, per il morale della squadra, per la propria autostima. Ma era altrettanto importante tornare a convincere. Per quelle che sono le richieste di un allenatore come Paolo Bianco, che dà sempre grande valore alla prestazione. E per la “piazza”, o meglio, per una parte minoritaria di questa: sempre critica, sempre pessimista, sempre pronta a mostrare quell’eccessiva parsimonia tipicamente brianzola in ogni campo della vita, che porta a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto anche quando è quasi pieno. 

Monza, l'importanza del successo contro la Carrarese 

La gara contro la Carrarese non era alla vigilia e non è stata nei fatti una passeggiata, come si poteva erroneamente pensare. Anzitutto perché la squadra toscana aveva ed ha una classifica di rispetto ed in secondo luogo perché prima di ieri aveva perso solo tre delle otto partite giocate in trasferta. Poi, il Monza si è trovato sulla propria strada l’ostacolo più difficile da affrontare, il vero macigno che ha reso tortuosa la strada per arrivare al risultato pieno. In tanti anni di giornalismo e di passione per il calcio non mi era mai capitato di vedere un arbitro come Perenzoni di Rovereto. Un autentico disastro la sua direzione nel primo tempo, nel corso del quale ha toppato tutte le decisioni importanti, riuscendo anche in una circostanza (rigore non concesso per un intervento kamikaze su Mota) a rifiutare il suggerimento del VAR che gli ha comunque corretto le altre sviste clamorose. Sembra proprio che la concessione di un penalty sia diventato un tabù per il Monza di questa stagione. Oltre a buone giocate, oltre ad un apprezzabile dinamismo, oltre alla carica nel voler chiudere il prima possibile la partita, il Monza ha mostrato nervi saldi e tranquillità nel subire le strampalate decisioni arbitrali. In poche parole, ho visto molta maturità e consapevolezza nei propri mezzi e nelle proprie qualità. Ho visto una squadra biancorossa che ha ben reagito alla sberla di Venezia, generata da quella manciata di minuti di follia scaturita dall’errore di impostazione che aveva generato il primo gol dei lagunari. Ed ho visto un Monza che, al contrario di altre squadre, è privo di un attaccante che fa la parte del leone sotto rete, ma che ha la capacità di mandare in gol tanti uomini, di ogni reparto. Questo è davvero un buon segno, significa che, oltre alla qualità dei singoli, c’è un impianto di gioco ben compreso da tutti i componenti l’organico. 

Monza, la testa è già al Modena 

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Stefano Sottil 

Nell’anticipo del giorno di Santo Stefano, Pessina e compagni sono attesi da una gara difficile come sarà la trasferta di Modena. La formazione di Sottil ha perso tre delle ultime cinque gare, di cui le ultime due giocate in casa. Paolo Bianco è l’ex di turno, che nell’aprile 2024 fu esonerato dalla società emiliana. L’ambiente sarà particolarmente caldo, mi aspetto che la saldezza di nervi messa alla prova dall’arbitraggio squinternato di Perenzoni sia una qualità da esibire anche a Modena. 

Intanto, trascorriamo il Natale con quel secondo posto in classifica che oggi ha un valore simbolico enorme. Paolo Corbetta