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Massimo Tarantino, ex calciatore del Monza tra le altre, ha parlato a Sky Sport ricostruendo la dinamica dell'aggressione, nella quale ha bloccato l'aggressore: “Sono istanti di irrazionalità pura, non riesci a calcolare cosa fare Il primo istinto è stato di protezione, avevo mia moglie e mia figlia e non le avrei lasciate. Poi ho avuto l’istinto di non andare via quando ho capito che l’aggressore era in difficoltà perché era caduto. Ero al posto sbagliato nel momento sbagliato e forse ho deciso di fare la cosa giusta". “È stato tutto molto veloce. Ero in cassa con mia moglie e mia figlia quando abbiamo sentito delle urla molto forti. Improvvisamente ci siamo visti sbucare un ragazzo ferito che chiedeva aiuto. C’è stato il panico, non si capiva perché tutto quel sangue. Poi è spuntata un’altra persona con un coltello in mano che veniva nelle nostra direzione. Ho avuto l’istinto di allontanare moglie e figlia. Tra me e l’aggressore c’era un altro dipendente che è stato accoltellato. Aggressore e dipendente sono caduti e a quel punto non sono scappato, mi sono avvicinato e ho dato un calcio alla mano dell'aggressore facendo volare il coltello. L’ho lanciato lontano e ho immobilizzato la persona che poi non ha più reagito ed è rimasto per terra". Foto Sky Sport