Perché le telecamere di Mediaset sono state in Brianza a pochi giorni da ferragosto
Polemiche in Brianza per le decisioni di un primo cittadino su una sagra molto conosciuta

La Sagra di San Fermo, giunta alla sua 416ª edizione, è da sempre un simbolo della tradizione brianzola. Quest’anno, però, il Comune guidato dal sindaco Veronica Gallo ha introdotto importanti novità:
Stop alla distribuzione di salamelle agli anziani “nelle ore di punta”, pur mantenendole nei punti ristoro.
Maggiore attenzione a salute e benessere, in linea con l’adesione alla Rete delle città sane.
Sostituzione della mostra zootecnica con una fattoria didattica per i più piccoli.
Cancellazione della storica sfilata dei trattori per motivi di sicurezza.
Queste modifiche hanno spinto l’associazione Amici di San Fermo a non partecipare all’organizzazione dell’edizione 2025.
La polemica e l’eco mediatica
Le nuove regole hanno scatenato la polemica politica. La Lega ha accusato la giunta di “snaturare la festa” togliendo elementi simbolo come salamella, busecca e trattori.
Il sindaco Gallo ha replicato, difendendo la scelta come un passo verso una sagra più sicura e salutare, e accusando gli avversari di strumentalizzare la vicenda. Il servizio del TG4 ha amplificato il dibattito, portando la “guerra della salamella” all’attenzione nazionale e trasformando un evento locale in un caso mediatico.
La storia della Sagra di San Fermo 2025 racconta molto più di un semplice cambiamento di menù: parla di identità, tradizione e del difficile equilibrio tra passato e futuro.
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