Dal campo alla scrivania: chi è Burdisso, l'ex campione internazionale scelto per il Monza

Carriera da calciatore: Burdisso tra Boca, Inter e Argentina

Nicolas Andrés Burdisso, nato il 12 aprile 1981, ha costruito una carriera da calciatore di altissimo livello. Cresciuto nel settore giovanile del Boca Juniors, esordisce in prima squadra nel 1999 e in pochi anni conquista titoli importanti, tra cui la Copa Libertadores. Il suo rendimento attira l’attenzione dei club europei: nel 2004 approda all’Inter, dove vivrà una delle stagioni più vincenti della storia del club.

Con la maglia nerazzurra conquista quattro Scudetti, due Coppe Italia e quattro Supercoppe Italiane. Seguono le esperienze alla Roma, al Genoa e infine al Torino, dove chiude la carriera nel 2018. A livello internazionale, vanta 49 presenze con l’Argentina, partecipando a due Coppa del Mondo (2006 e 2010), due Copa América e vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2004 ad Atene.

L’approdo alla scrivania: la fase dirigenziale al Boca Juniors

Subito dopo il ritiro, Burdisso intraprende la carriera dirigenziale, tornando al Boca Juniors nel ruolo di direttore sportivo. È il 2018 e il club è reduce dalla sconfitta nella storica finale di Copa Libertadores contro il River Plate. Il suo primo atto è la nomina di Gustavo Alfaro come allenatore, per voltare pagina.

Nel 2018 conquista la Supercopa Argentina battendo il Rosario Central ai rigori. Ma il suo contributo va oltre il campo: ristruttura l’area sportiva e gestisce operazioni delicate sul mercato, come le cessioni di Benedetto, Nández e Pavón. Le sue dimissioni arrivano a dicembre 2019, a seguito delle elezioni societarie che riportano al potere Juan Román Riquelme, il quale assume il controllo della parte tecnica senza consultarlo. Episodi come il licenziamento di Oscar Regenhardt e altri collaboratori tecnici decretano la rottura definitiva.

Gli anni alla Fiorentina: Burdisso e la gestione tecnica

Nel 2021 inizia una nuova avventura in Italia: Burdisso diventa direttore tecnico della Fiorentina. Il suo compito principale è pianificare le strategie sportive e supervisionare il reclutamento dei giocatori. Anche se non vengono riportati risultati specifici sul piano dei trofei (raggiunge la finale di Coppa Italia e due volte la finale di Conference League), il suo lavoro si inserisce in un periodo di crescita della Viola, tornata stabilmente nelle zone alte della classifica.

Nel 2024, dopo tre stagioni, decide di lasciare il club, spinto dal desiderio di tornare a un ruolo più operativo da direttore sportivo. Viene accostato alla Roma – dove avrebbe potuto ritrovare Daniele De Rossi – ma i contatti non si concretizzano, anche per la mancanza di un via libera da parte della dirigenza giallorossa.

Lunedì torna Monza una città da serie A 

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