Esclusiva - Binda (La Gazzetta dello Sport): "Bianco preparato, ben vengano gli investitori dall'estero"
La nostra intervista esclusiva al giornalista della Rosea esperto di Serie B

Partiamo dal Monza: queste sono ore delicatissime per i biancorossi visto l’imminente passaggio di proprietà da Fininvest al gruppo americano guidato da Baldissoni. Cosa cambierà con l’avvento degli americani in Brianza?
“Intanto bisogna vedere come andrà a finire tutta la trattativa e la data certa in cui ci sarà il closing societario per vedere cosa succederà a Monza. Adesso è ancora prematuro parlare di quello che può accadere da qui ad allora, l’unica cosa di cui sono pienamente sicuro è che l’uscita di scena di Adriano Galliani non sarà immediata ma graduale e sicuramente la nuova proprietà dovrà tenerne conto”
Si parla molto in queste settimane dell’inserimento di Nicolas Burdisso come nuovo DS. Che figura ti sembra e come può essere il suo impatto in una realtà come Monza?
“Burdisso è una persona che ha studiato molto, formandosi prima a Coverciano e poi lavorando a stretto contatto con dirigenti come Commisso. È un dirigente molto preparato e sicuramente lavorare a fianco di Adriano Galliani può arricchire il suo background”
Paolo Bianco ha appena firmato un biennale col Monza, ma si vocifera l’arrivo di De Rossi sulla panchina del Monza. Come vedi questa situazione e quale dei due allenatori è meglio per il Monza?
“Se gli americani opteranno per De Rossi il Monza avrà ben tre allenatori da pagare, visto che Bianco ha firmato fino al 2027 e c’è ancora Salvatore Bocchetti a libro paga. E’ normale che Burdisso, conoscendo De Rossi - che ancora è sotto contratto con la Roma con un ingaggio molto importante – voglia lavorare con lui visti gli ottimi rapporti. D’altro canto però Paolo Bianco resta un allenatore in gamba e molto preparato. Non si può sottovalutare l’ottimo lavoro svolto a Frosinone quest’anno, dal momento che ha preso una squadra morta e l’ha portata alla salvezza, anche grazie alla penalizzazione del Brescia. Senza di lui il Frosinone sarebbe retrocesso in Serie C. Se dovesse rimanere lui l’allenatore, Monza potrebbe rappresentare una svolta e un ottimo trampolino di lancio”
Parlando di cronaca, la Salernitana ha annunciato il ricorso per rimanere in Serie B. Possibile che ancora oggi ci siano queste situazioni?
“Sono le solite cose che succedono qui in Italia, ma dal momento che una squadra è retrocessa, il regolamento parla chiaro. La Salernitana, secondo me, alla fine giocherà in Serie C e la Serie B rimarrà a 20 squadre”
Anche Cellino ha iscritto il suo Brescia in Serie C e ha dei ricorsi pendenti…
“Cellino ha sbagliato e deve essere sanzionato. E’ giusto che faccia il ricorso e che dica in tutte le sedi di essere stato truffato, ma la responsabilità è esclusivamente sua, dal momento che lui ha deciso di acquistare dei crediti di imposta da questa società per risparmiare dei soldi e alla fine è stato truffato. Anche il Trapani ha avuto la stessa situazione e il prossimo anno inizierà il campionato di Serie C con otto punti di penalità. Se poi vogliamo dirla tutta, la scelta di non iscrivere in tempo la società in Serie C è stato un vero e proprio dispetto verso la città di Brescia e per i tifosi bresciani. La Serie B e la Serie C non sono come la Serie A, dove alcuni presidenti riescono a pagare i giocatori con i ricavati dei diritti televisivi. È inutile gridare al complotto e dire che hanno voluto salvare la Sampdoria, visto che in periodi recenti molte squadre sono state sanzionate. La Reggina due anni fa fece un accordo folle con lo Stato che poi non rispettò ed è ripartita dalla Serie D…”
Come andrà a finire secondo te la situazione delle Rondinelle in Serie C?
“Cellino ha presentato la domanda in ritardo, per cui non verrà accettata e il suo Brescia è destinato a morire. La Feralpi Salò trasferirà la sua sede a Brescia e da li si aprirà un nuovo capitolo…”
Perché tutte queste difficoltà in Italia?
“Come ho detto prima, in Serie B e Serie C i diritti televisivi sono praticamente pari a zero, per cui i presidenti devono metterci sempre loro i soldi e non tutte le proprietà sono uguali. In Italia non ci sono molti imprenditori che vogliono investire sul calcio dal momento che si tratta di capitali che alla fine vai a perdere, a meno che non vai appunto in Serie A e riesci a rimanerci. Se poi non rispetti le regole è giusto che paghi, all’estero ad esempio il Lione è stato retrocesso d’ufficio in Ligue 2 per cui i problemi sono anche in Francia… In Italia tante società si stanno riprendendo con proprietà straniere con molti capitali, per cui benvengano gli investitori dall'estero”
Tornando a parlare di calcio giocato, che campionato aspetterà al Monza?
“Il Palermo teoricamente sarà la squadra da battere e bisogna vedere come si comporteranno le altre due retrocesse come il Venezia e l’Empoli. Tra le quattro neopromosse l’Avellino sta facendo una squadra che vorrà competere per i playoff, mentre il Padova – che nel frattempo ha attratto investitori importanti vista l’importanza della piazza – vorrà certamente dire la sua. La Serie B poi è bella per il semplice motivo che è molto più competitiva rispetto alla Serie A e molto piena di incognite. Ne è un esempio la Juve Stabia di quest’anno, che ha azzeccato i giovani giusti e che si è qualificata ai playoff contro ogni pronostico. Tutto dipende dalla scelta dei giovani e quest’anno sarà l’anno dei giovani classe 2004”
Il Monza aveva un grandissimo classe 2004 come Vignato… rimpianto o decisione giusta lasciarlo andare?
“Vignato è un giocatore molto bravo e dotato di grande tecnica. Il problema però è sempre il salto dalla Primavera alla Prima Squadra, non tutti quelli che esplodono dalle Primavere mantengono le aspettative. Vignato ha sicuramente pagato i troppi infortuni ed è giusto che si rilanci da un’altra parte per poi rinascere e far vedere chi è. L’età è sicuramente dalla sua parte”
Ringraziamo Nicola per la cordialità e disponibilità
Antonio Scirtò
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