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Nei momenti in cui un attaccante smette di segnare, il tempo sembra dilatarsi. Le settimane diventano mesi, i mesi talvolta anni, e quella porta che appariva così naturale da trovare si trasforma in un miraggio. La storia del calcio è piena di centravanti finiti dentro spirali complesse, fatte di occasioni sprecate, infortuni, sostituzioni anticipate e fiducia che si sgretola partita dopo partita.

Eppure, proprio quando il copione sembra già scritto, capita che una rete cambi tutto e che i digiuni non siano più tali così il giocatore torna a sentirsi tale, ritrovando quello che aveva perso: la leggerezza. Come è accaduto ad Andrea Petagna domenica a Castellammare di Stabia.

Ma la stagione 2025 ha regalato diversi esempi di questo lungo viaggio emotivo. E alcuni dei più emblematici arrivano sia dall'Italia, sia dai principali campionati in Europa.

Andrea Petagna

Da Petagna a Pellegri: attaccanti e digiuno goleador

Come detto il caso più evidente è quello di Andrea Petagna, che con il Monza ha finalmente spezzato un’astinenza durata quasi due anni. L’ultima gioia risaliva al gennaio 2024 con il Cagliari: fra infortuni e panchine, il centravanti era rimasto a secco fino al gol di fine novembre 2025 che ha chiuso un incubo di quasi 24 mesi.

Lungo anche il percorso di Stefano Okaka, che con il Ravenna ha posto fine a un impressionante digiuno di 962 giorni: dal marzo 2023 con il Başakşehir non segnava più, fino al gol decisivo arrivato al 97’ nella sfida vinta contro la Pianese.

Più breve, ma comunque significativa, l’astinenza di Sebastiano Esposito: l’attaccante del Cagliari ha ritrovato la rete dopo 284 giorni, interrompendo un vuoto che durava dal gennaio 2025.

Fra Serie A e Serie B spiccano poi i casi di Gianluca Scamacca, rimasto senza reti per oltre 455 giorni prima di sbloccarsi con l’Atalanta contro il Pisa, e Pietro Pellegri, che con l’Empoli è tornato al gol dopo 362 giorni di buio causati anche da un grave infortunio.

Da segnalare anche il lungo stop di Tijjani Noslin, che con la Lazio ha rivisto la luce dopo più di un anno dall’ultima rete datata 27 ottobre 2024.

Europa e top player: gol assenti e crisi prolungata

Il fenomeno non riguarda solo la Serie A. Anche in Europa non mancano casi clamorosi.

Tra i più discussi c’è Nico Gonzalez dell’Atletico Madrid, protagonista di un lungo periodo senza reti dopo un trasferimento che sembrava dover rilanciarlo. Situazione simile per Jobe Bellingham, che con il Borussia Dortmund ha attraversato 900 minuti senza gol, faticando a imporsi come ci si aspettava.

Ancora più eclatante la situazione di Paul Pogba, che non segna a livello di club dall’8 febbraio 2022: quasi quattro anni senza esultare, un dato reso ancor più pesante dalla lunga serie di infortuni e dalla squalifica per doping.

Fra i nomi noti compaiono anche Xavi Simons (Tottenham) con oltre 1000 minuti senza trovare la porta, Raheem Sterling che non segna dal settembre 2024, e Rodrygo, che al Real Madrid sta vivendo una delle crisi più profonde della sua carriera con quasi 30 partite senza gol.

Nel Borussia Dortmund è crisi anche per Marcel Sabitzer, che ha segnato appena una volta nelle ultime 64 partite, mentre Florian Wirtz non trova la rete dal maggio 2024, complice il difficile adattamento al Liverpool. Situazione complicata pure per Anthony Elanga (Newcastle) e Federico Valverde, rimasto a secco nonostante un minutaggio elevatissimo.

A completare il quadro europeo c’è l’esempio recente di Evan Ferguson, che con la Roma ha interrotto più di un anno senza gol a livello di club segnando contro la Cremonese dopo appena quattro minuti dal suo ingresso in campo.