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Tutte le tappe della cessione Monza: dal 2023 a oggi

La cessione del Monza inizia a prendere forma già nel 2023, poche settimane dopo la morte di Silvio Berlusconi. Le prime indiscrezioni circolano in estate, ma Fininvest smentisce ogni trattativa in corso, anche con fondi giapponesi e sauditi. Tuttavia, si scopre che già prima della scomparsa del fondatore, erano stati avviati contatti per cedere quote di minoranza: tra i nomi, Evangelos Marinakis, patron di Olympiakos e Nottingham Forest, e altri investitori stranieri.

Nel 2024 emerge il primo interessamento concreto da parte di Orienta Capital Partners, fondo italiano con sede a Milano e Forlì, che propone l’acquisizione del 60% del club tramite un vendor loan. Le trattative, condotte con Marina e Pier Silvio Berlusconi, si interrompono a maggio per divergenze sulla struttura finanziaria dell’accordo. Nonostante ciò, le parti restano in contatto per ipotetici sviluppi futuri.

Nel frattempo, a ottobre 2024, entra in scena il finanziere Mario Joseph Gabelli, originario di Parma e alla guida di Gamco Investors (31 miliardi di dollari in gestione). Il suo interesse è inizialmente per una quota di minoranza, con possibilità di salire. Ma anche questa pista sfuma, e a fine anno non si registra alcun accordo concreto.

È solo nel giugno 2025 che si entra nella fase decisiva: Beckett Layne Ventures, fondo americano con sede a Larchmont, New York, formalizza un’offerta avanzata per l’80% delle quote del Monza, con opzione sul restante 20%. Il gruppo, rappresentato in Italia da Mauro Baldissoni, subentrerà al 100% solo entro il giugno 2026 (qui il comunicato ufficiale con tutti i dettagli).

Valutazione club e strategia Fininvest: ragioni della cessione

Al cuore della decisione di Fininvest c’è una valutazione strategica: uscire dal calcio per concentrarsi su settori più coerenti con il proprio core business. Ma a pesare sono anche i bilanci del Monza, segnati da forti perdite:

2022: -65,4 milioni di euro

2023: -60 milioni

2024: -48 milioni, nonostante un aumento della produzione da 68,3 a 82,9 milioni

La retrocessione in Serie B ha determinato una svalutazione del club di 121 milioni di euro nei conti di Fininvest, che ha già versato oltre 190 milioni complessivi tra capitale e sponsorizzazioni. Questo ha accelerato il disimpegno, accompagnato da una volontà di razionalizzare e ridurre esposizioni rischiose e poco redditizie.

Il valore dell’operazione resta controverso: Il Sole 24 Ore parla di 30 milioni di euro, mentre altre fonti stimano 90 milioni. Una discrepanza che riflette diverse modalità di valutazione, probabilmente legate alla distinzione tra valore sportivo, immobiliare e debitorio.

Baldissoni e Pier Silvio Berlusconi

Lunedì torna Monza una città da serie A 

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