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Ci siamo, è il giorno tanto atteso, il Monza e il suo popolo sono pronti ad affrontare la prima storica partita in Serie A. Un traguardo raggiunto dopo una stagione incredibile culminata con il 4-3 di Pisa. Abbiamo assistito, e probabilmente assisteremo, ad un mercato spumeggiante con acquisti di livello assoluto e qualche scommessa su giovani di belle speranze. Abbiamo aspettato tanto questo momento, c'è chi ha vissuto tante sofferenze e chi si è appassionato da poco, ora però l'importante è che tutti insieme remiamo dalla stessa parte, dalla parte del mister e dei suoi ragazzi, dalla parte del Monza. Inizia la Serie A, ecco a voi la prima preview dell'anno con lo U-Power Stadium pronto ad ospitare il Torino.

MONZA

Il momento di forma: Il mercato ha portato inevitabilmente tantissimi nuovi giocatori e per questo Giovanni Stroppa dovrà essere bravo a creare fin da subito la giusta chimica sia a livello tattico che a livello psicologico. Il gruppo visto nelle amichevoli precampionato è sembrato essere molto coeso, anche grazie ai tanti giocatori italiani, e questo non può che essere un punto a favore in vista dell'inizio della tanto sognata Serie A. Nella prima partita ufficiale, contro il Frosinone in Coppa Italia, Stroppa ha confermato il suo amato 3-5-2 con cinque nuovi acquisti in campo dal primo minuto. Andrea Ranocchia ci è parso uno dei giocatori più in forma e il suo essere fin da subito un leader in campo si è fatto sentire anche nei momenti complicati della partita. In generale la squadra non ha offerto una grande prestazione ma la prima partita ufficiale è sempre molto ostica, basti pensare che ben cinque squadre di Serie A sono state eliminate nello stesso turno. Contro il Torino non ci sarà Dany Mota mentre gli ultimi due acquisti, Pablo Marì e Petagna, sono stati subito convocati. Sugli esterni si giocherà una buona fetta della partita con Birindelli e D'Alessandro, quest'ultimo in ballottaggio con Carlos Augusto nel caso venga impiegato Carboni nel terzetto difensivo, che dovranno vedersela con due velocisti come Ola Aina e Singo. In mezzo al campo Stroppa ha l'imbarazzo della scelta e probabilmente gli ultimi dubbi saranno sciolti a ridosso del match. I giocatori chiave: Sicuramente non possiamo non partire parlando di Andrea Ranocchia. Come accennavamo qui sopra, contro il Frosinone il difensore ex Inter ha giocato un'ottima partita compiendo anche degli interventi fondamentali per fermare le sortite offensive gialloblu. La sua esperienza e il suo carisma saranno fondamentali sia in campo che fuori, soprattutto con i ragazzi più giovani che cercheranno di imparare il più possibile da un ragazzo d'oro. Oltre ad Andrea vogliamo citare altri due giocatori che sono ormai diventati degli idoli dei tifosi e che sono fondamentali per Stroppa. Il primo è Carlos Augusto che può giocare sia come esterno di centrocampo che come laterale nella difesa a tre e che arriva da una stagione clamorosa a livello di rendimento. L'esperimento provato da Brocchi sul finire della stagione 20/21, quello di schierarlo nella difesa a tre, ha avuto un graditissimo seguito grazie a Stroppa e ora Carlos è uno dei giocatori più affidabili dell'intera rosa biancorossa. Il secondo non può che essere l'eroe degli scorsi playoff: Il vichingo Christian Gytkjaer. Di gol pesanti ne ha fatti, è stato il trascinatore nelle doppie sfide contro Brescia e Pisa. Due gol alle Rondinelle, tre ai toscani e tanta tanta voglia di portare il Monza in Serie A. L'amore dei tifosi verso di lui è senza limiti, lui lo sa e quando scende in campo dà il 200% anche quando parte dalla panchina. Insomma, un perfetto esempio di tenacia unito alla capacità di saper sfruttare al meglio le occasioni, vedi gol vittoria da subentrato contro il Frosinone in Coppa Italia, tanto per cambiare.

TORINO

Momento di forma: Definire travagliata l'estate del Torino sarebbe un eufemismo. Dagli addii illustri alla lite tra Vagnati e Juric fino ad arrivare al caso Lukic che non è stato convocato per la trasferta di Monza per delle divergenze con la società sul rinnovo di contratto che avrebbero spinto il capitano a decidere di chiedere la cessione, i granata stanno cercando di risollevarsi con qualche innesto di mercato concluso proprio negli ultimissimi giorni prima dell'esordio in campionato. Bremer è andato alla Juventus, Belotti è tutt'ora svincolato e per quanto riguarda Mandragora non si è arrivati ad un accordo con la Juve per il riscatto e quindi è andato alla Fiorentina. Tre pedine fondamentali, senza dimenticare ovviamente il ritorno alla casa madre di Pobega e il caso Lukic di cui vi parlavamo qui sopra che è scoppiato proprio poche ore prima della partenza per la Brianza, se ne sono andate e ora Cairo e i suoi collaboratori stanno cercando di tamponare agendo sul mercato. Sono arrivati negli ultimi giorni Miranchuk dall'Atalanta, Vlasic dal West Ham e Ilkhan dal Besiktas che si sono aggiunti a Pellegri, Samuele Ricci, Radonjić e Lazaro, per citare i nomi più importanti. Un mercato comunque buono che però non ha ancora permesso a Juric di avere una rosa completa in tutti i reparti a disposizione. L'ex allenatore del Verona però sa come tirare fuori il meglio dai propri ragazzi e in passato lo ha dimostrato. La certezza davanti la scoprirete qui sotto mentre sulla trequarti, altra zona del campo dove Juric riesce sempre a far rendere al meglio i suoi giocatori, ci saranno sempre tanti ballottaggi. Nella netta vittoria ottenuta in Coppa Italia contro il Palermo, 3-0, la squadra ha dato un bel segnale di compattezza nonostante il clima non proprio idilliaco. La tifoseria è sul piede di guerra con la società ma questo Torino rimane assolutamente un cliente ostico con una rosa molto esperta. I giocatori chiave: Partiamo da Antonio Sanabria. Un paio di problemi muscolari lo hanno tenuto ai box sul finire della scorsa stagione ma l'ex attaccante del Betis non ha affatto sfigurato nonostante i pochi gol segnati, 6. Il suo apporto in campo va però oltre ai gol perché è un giocatore che può fare reparto da solo e che gioca per la squadra. Non a caso ha sfornato cinque assist nella scorsa Serie A, a conferma di quanto sia bravo a livello tecnico. Ora lo attende una stagione importante perché senza Belotti, e con un Pellegri che scalpita, dovrà meritarsi fin da subito la maglia da titolare. Il secondo giocatore che vi proponiamo è una vera e propria forza della natura. Stephane Singo sull'out di destra è letteralmente devastante. Corsa e intensità per novanta minuti ma non solo, anche una buona padronanza tecnica per un giocatore che è diventato quasi subito un punto fermo per il Torino. In difesa troviamo l'espertissimo Ricardo Rodríguez. Novantotto partite con la maglia della Svizzera, cinquantacinque con quella granata, il difensore classe 1992 è il vero punto cardine della difesa a tre del Toro che, orfana di Bremer, dovrà aggrapparsi a lui viste anche le doti da leader carismatico della squadra.