Baby gang, street tutor e polemiche: ecco cos’è successo davvero in consiglio a Monza
Consiglio straordinario sulla sicurezza: la città si confronta su dati, soluzioni e responsabilità politiche

Nel consiglio comunale straordinario, l’assessore Ambrogio Moccia ha aperto i lavori con parole nette: “Sicurezza e legalità sono inscindibili”. Ha poi difeso l’operato della Polizia Locale, nonostante le risorse ridotte. Tra i progetti presentati: educazione stradale, vigilanza di quartiere, velopattugliamenti, e investimenti tecnologici da oltre 100mila euro.
Accanto a lui, il comandante Giovanni Dongiovanni ha tracciato un bilancio dettagliato: 25mila richieste gestite dalla centrale, 348 telecamere attive (contro 68 nel 2022), arresti in aumento del 225%, ispezioni ambientali e sperimentazione di nuove mappe del rischio.
Sui street tutor, Dongiovanni è stato chiaro: “Non sono vigilantes. Ricordano le regole e prevengono inciviltà”.
Opposizioni divise ma critiche su approccio alla legalità
Le opposizioni hanno criticato aspramente l’amministrazione. Massimiliano Longo (Forza Italia) ha denunciato l’inefficacia delle strategie, accusando la giunta di incoerenza: “Gli street tutor erano stati osteggiati da chi oggi li difende”.

Paolo Piffer (Civicamente) ha parlato di disagio giovanile crescente e assenza di visione: “Serve investire su scuole, cultura e decoro urbano. Il degrado genera devianza. Una città più curata è una città più sicura”.
L’ex sindaco Dario Allevi (Fratelli d’Italia) ha evocato un peggioramento della percezione di sicurezza: “I problemi non sono nuovi, ma ora sono peggiorati. Serve coerenza e più coraggio”.
Maggioranza spaccata tra allarme sicurezza e fiducia nei numeri
Il consigliere Parrella ha contestato la “narrazione allarmista”: “Monza non è allo sbando. I numeri vanno letti: l’aumento degli arresti dimostra che si lavora”. Un invito a non alimentare paure ingiustificate, ma a distinguere tra percezione e realtà.
Toni accesi anche nella maggioranza: la lista civica LabMonza ha ribadito il no al progetto street tutor. Il consigliere Racioppi ha chiesto più educative di strada e attenzione al disagio profondo: “Servono strumenti per prevenzione e reinserimento. Non bastano divise e multe”.
I dati ci sono, ma la sicurezza percepita divide ancora
A impressionare sono stati i numeri: +51% nelle denunce, +225% di arresti, +58,3% nei casi legati al Codice Rosso. Ma dietro le cifre, c’è una città che si interroga.
Il comandante Dongiovanni ha sottolineato la tenuta del sistema: “Monza è tra le poche realtà con servizio attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno”. Tuttavia, il senso di insicurezza cresce. Per alcuni è solo un riflesso distorto; per altri, una realtà che la politica non può più permettersi di ignorare.
Lunedì torna Monza una città da serie A
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