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Paola Defronzo
Paola Defronzo

In una casa illuminata da piccoli sogni e grandi speranze, si respirava ogni giorno l’odore dell’infanzia. Giochi sparsi sul pavimento, risate lievi e qualche lacrima facevano da sfondo a una tenerezza intensa e autentica. In queste quattro righe, la vita quotidiana di una famiglia che affronta le difficoltà con coraggio e speranza prende forma, prima che la pagina si interrompa per rivelare ciò che davvero accadde.


Realizzare il sogno: maglia del Milan

Nel ricordo di Mamma Paola, emerge con forza il desiderio di donare un sorriso al suo piccolo Andrea. Con determinazione, lanciò un accorato appello a “Babbo Natale”, chiedendo aiuto per realizzare il sogno del giovane tifoso: ricevere una maglia del Milan

Il suo appello, condiviso sui social, anni fa commosse migliaia di persone. Alla fine, arrivò la risposta più inaspettata: Paolo Maldini e il brianzolo Filippo Galli, leggende rossonere, si presentarono accanto ad Andrea in hospice, portando con sé un frammento di felicità e speranza. Un gesto che segnò nell’anima di Paola e del suo piccolo campione un ricordo indelebile.


La lotta quotidiana e l’amore indistruttibile

La storia di mamma Paola non è solo quella di un sogno esaudito, ma anche di una battaglia silenziosa e coraggiosa. Per anni affrontò lunghe giornate in ospedale, sempre accanto al suo Andrea

La sua forza, alimentata dall’amore materno, divenne un esempio di resilienza. Nonostante il dolore, riuscì a far sentire al figlio che quel giorno speciale, grazie a Maldini, Galli e al calore della tifoseria rossonera, era qualcosa più di un semplice ricordo: era un momento di pura magia. 

La scomparsa di Paola Defronzo e l'ultimo post

Ieri, nel giorno di Ferragosto, Paola Defronzo ci ha lasciato dopo aver combattuto per diverso tempo contro un brutto male. Nell'ultimo suo post su Facebook da una stanza di un ospedale si era percepito che la situazione non stava andando per il verso giusto:

"E già e sono ancora qua… non conto più le volte che sono stata "ospite" di questa struttura. L'ultima volta lo scorso anno, da settembre a novembre, mi hanno smontato mezza faccia. Vedrai questa volta abbiamo tolto tutto, il male non c'è più. E vabbè che sarà mai aver sacrificato il mio viso, la mia persona, il mio Io, per una giusta causa, mi guardo le foto vecchie, quando esco metto la mascherina et voilà, ovviato il problema. Inizio a fare riabilitazione, logopedia dove la mia preziosa Logopedista Linda mi ha insegnato nuovamente a parlare, mangiare e bere. E allora compra borracce con cannucce e cannucce di tutti i colori e taglie, anche perché posso, anzi potevo bere solo con la cannuccia. 

Poi qualche mese fa i primi problemi. E niente, accorcio, il male è tornato ma questa volta non sono operabile quindi vai con l'immunoterapia e tutto quello che comporta. 

Adesso sono solo 10 giorni che sono qua e forse domani mi dimettono, con sondino naso gastrico perché non riesco più ad alimentarmi in modo naturale, il picc, per chi sapesse cos'è, e un bella risma di carta, e sì, perché non parlo più, quindi scrivo, anche per andare in bagno qui in ospedale devo scriverlo sul foglio altrimenti l'infermiera, OSS o chi altro non capisce. 

Tutto questo per dire che però la Luna 🌙🌙, la mia amica Luna c'è sempre. Buonanotte". 

luna

Ieri la notizia della scomparsa ha travolto di dolore i suoi cari e tutti gli amici che sulla sua pagina Facebook hanno postato messaggi di cordoglio. Alla famiglia di Paola le condoglianze della redazione di MonzaNews.