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Foto Unica Tv
Foto Unica Tv

Ho assistito a Roma-Monza dal divano di casa. Ma, sinceramente, già nel corso dell’incontro e ancor di più a fine gara, ho avuto la sensazione di essere al Teatro alla Scala di Milano o all’Arena di Verona. Perché quella andata in scena all’Olimpico ieri all’ora di pranzo mi ha tanto richiamato il titolo di un’opera di Ruggero Leoncavallo, I Pagliacci. L’allusione non è tanto alla trama dell’opera del noto compositore napoletano, bensì all’atteggiamento dei due maggiori protagonisti in campo: l’arbitro e l’allenatore della Roma.

Giovanni Ayroldi da Molfetta ha dapprima indirizzato maldestramente l’esito finale del match, mostrando a D’Ambrosio il secondo cartellino giallo per un fallo inesistente e incappando poi in una serie interminabile di errori che neanche sui campi del Torneo Interregionale sono ammessi. Purtroppo, Ayroldi è uno dei tanti direttori di gara incapaci del nostro calcio (in questa stagione il Monza ne ha già trovati altri sulla propria strada). Come sostengo da tempo, l’allargamento degli organici, a causa del numero eccessivo di arbitri che tra campo e sala VAR vengono utilizzati ad ogni turno di campionato in serie A e B, ha abbassato la qualità. Una qualità, per la verità, già molto scadente di per sé in questi anni rispetto a qualche decennio fa.

Il secondo protagonista che mi ha portato col pensiero al titolo dell’opera di Leoncavallo è quel Josè Mourinho da Setubal, grande allenatore di anni ormai lontani, diventato oggi un personaggio da avanspettacolo da teatrini parrocchiali. Il suo livello tecnico è talmente scaduto che non riesce a far altro che buttarla in caciara, usando il gergo tanto amato dai tifosi della squadra che allena. Lo ha fatto lo scorso maggio durante e al termine della gara al U-Power Stadium, lo ha fatto sabato alla vigilia di Roma-Monza, lo ha fatto ieri in diversi momenti della partita con apoteosi nel finale. Clownesco e inelegante, la stessa ineleganza (chi si somiglia si piglia) mostrata dai raccattapalle societari, che dopo il gol vincente della Roma al 90’ occultavano i palloni per la ripresa del gioco.

Peccato. Mi aspettavo di meglio al termine della settimana in cui ho visto sanzionare con maggiore severità chi ha preso per errore uno sciroppo per la tosse non consentito rispetto a chi scommetteva su gare di tornei che lo vedevano protagonista…Meno male che il Monza di Palladino mi ha riconciliato con il calcio. I biancorossi sono stati eccezionali, giocando una gara gagliarda, di grande intensità e personalità. Peccato però che ritornino in Brianza a mani vuote, recriminando per aver incontrato sulla propria strada una degna rappresentanza di quella categoria umana che ha ispirato il titolo dell’opera di Leoncavallo.

 Paolo Corbetta