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La Brianza non è solo capannoni e pendolari. È anche un vivaio di caratteri forti e menti concrete, capaci di emergere nel calcio grazie a metodo, disciplina e silenzio.
Tra panchine giovanili, nazionali e staff di club di Serie A, spiccano quattro figure che condividono radici brianzole e un approccio identico: lavorare sodo senza clamore. Sono Massimo Brambilla, Luca Castellazzi, Davide Mandelli e Ottavio Bugatti.


Massimo Brambilla: dal Vimercatese alla Juventus

Nato a Vimercate nel 1973, ex centrocampista con oltre 400 presenze tra Serie A e B, Brambilla è oggi uno degli allenatori più preparati del calcio italiano.
Dopo anni nei settori giovanili di Atalanta e Juventus, è arrivato alla guida della Juventus Next Gen. Nell’autunno 2025, dopo l’esonero di Tudor, è stato nominato tecnico ad interim della prima squadra bianconera.
Serio, riflessivo e molto stimato per la gestione del gruppo, rappresenta l’immagine perfetta del tecnico brianzolo: rigore, sobrietà e un’idea chiara di calcio.


Luca Castellazzi: dal campo al vivaio rossonero

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Classe 1975, cresciuto tra Giussano e la Brianza milanese, Castellazzi ha costruito una carriera da portiere tra Sampdoria, Torino e Inter.
Appesi i guanti, ha scelto di restare nel calcio dalla parte di chi forma. Oggi è preparatore dei portieri nel settore giovanile del Milan, dove segue la crescita dei ragazzi dell’Under 17.
La sua filosofia è pratica e lineare: nessuna improvvisazione, solo allenamento e pazienza. È l’immagine del professionista che insegna attraverso l’esempio, non attraverso le parole.


Davide Mandelli: da Monza alla Nazionale di Malta

Nato a Monza nel 1977, ex difensore elegante e affidabile, Mandelli ha vissuto anni importanti con il Chievo di Delneri. Terminata la carriera, ha intrapreso il percorso da allenatore accanto a Michele Marcolini.
Oggi è il vice della Nazionale di Malta, dove cura l’organizzazione difensiva e la preparazione tattica.
Mandelli è il brianzolo esportato: silenzioso, preciso, sempre concentrato sull’obiettivo. All’estero lo apprezzano per la serietà tipica della sua terra.


Ottavio Bugatti: il pioniere

Nato a Lentate sul Seveso nel 1928, Ottavio Bugatti è stato uno dei più grandi portieri italiani del dopoguerra, poi allenatore e dirigente di spessore.
Difese i pali di Inter e Napoli, conquistando due scudetti e diverse presenze in Nazionale. Dopo il ritiro, rimase nell’ambiente calcistico come tecnico e osservatore, divenendo un riferimento per generazioni successive.
Fu tra i primi a portare una visione “professionale” del ruolo del portiere, anticipando la figura moderna del preparatore dei portieri. Un autentico capostipite brianzolo del calcio italiano.


La Brianza fatta di lavoro e sacrifici

Brambilla, Castellazzi, Mandelli e Bugatti raccontano una Brianza calcistica fatta di lavoro silenzioso, rigore e risultati concreti.
Dal passato pionieristico di Bugatti al presente internazionale di Mandelli, fino al vivaio milanista di Castellazzi e al coraggio di Brambilla sulla panchina della Juve, emerge un filo rosso: la Brianza non urla, costruisce.
Nel calcio come nella vita, il suo segreto è sempre lo stesso: testa bassa, competenza alta.