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Doveva essere una favola, un sogno che dopo più di cent’anni di storia si concretizzava in seguito a un’annata perfetta che aveva visto i Bagaj trionfare nella lotteria dei playoff. E invece, quel momento tanto atteso dalla piazza biancorossa man mano che scorrono inesorabili le giornate assume sempre più le sembianze di un incubo, dal quale tutti cercano disperatamente di svegliarsi. Non era di certo così che andava nei progetti della città e soprattutto della dirigenza, che aspiravano a un Monza frizzante e competitivo nella sua stagione d’esordio in Serie A, categoria che sta invece conoscendo una squadra spenta e disillusa, protagonista di cinque pesanti sconfitte maturate in altrettanti turni di campionato. Zero punti, poche reti all’attivo e tante, troppe al passivo. Uno score, inutile negarlo, da retrocessione senza appello, in cui si susseguono sconfitte che bruciano, ormai sempre più ingiustificabili agli occhi dei tifosi e i quali, dopo il pareggio della Cremonese, hanno visto certificare l’ultimo posto in solitaria per la compagine guidata da Giovanni Stroppa. Andando a snocciolare varie statistiche del massimo campionato si scopre che, prendendo in considerazione il esclusivamente ventunesimo secolo, solamente in un’occasione una squadra è riuscita a mantenere la categoria dopo che nelle prime cinque giornate non aveva totalizzato alcun punto. Correva l’anno 2009 quando il Cagliari di Massimiliano Allegri, all’epoca giovane tecnico all’esordio in A, faceva registrare una partenza horror che aveva visto i sardi perdere, come oggi i Bagaj, i primi cinque turni con un passivo di dieci reti salvo concludere in seguito il torneo al nono posto con 53 punti. Corsi e ricorsi storici che dovrebbero far tirare un sospiro di sollievo al Monza, che contro il Lecce sarà chiamato a una prestazione convincente che permetta di allontanare il record, in questo caso negativo, appartenente al Benevento, che nel 2017 inanellò una spaventosa sequenza di 14 sconfitte consecutive che oltre a costare la panchina a Marco Baroni spalancarono le porte della cadetteria al sodalizio sannita. Brutti pensieri che, volente o nolente, vanno scacciati con le vittorie, per evitare che questa Serie A, raggiunta con tanta fatica dopo averla solamente sfiorata nei decenni precedenti, si trasformi in un brutto ricordo da dimenticare. Non resta dunque che affidarsi al mister e specialmente a chi è in campo, con la speranza che anche i brianzoli possano replicare l’impresa del Cagliari avvenuta nel lontano 2009.