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Fabio Aureli, direttore marketing del Calcio Monza, ha rilasciato un'intervista a LAquilablog per parlare della sua avventura nella società brianzola: "Quando, nel corso della conferenza stampa post promozione nella sala del Comune di Monza, l’Ad Galliani ha speso parole per me, ho pensato ai miei sforzi e alle persone straordinarie che mi hanno dato questa possibilità. Con loro c’è solo da imparare ed io cerco di imparare da ogni singolo gesto e parola. C’è affiatamento e sintonia, in ogni ambito ci sono persone che non cambierei con nessun altro professionista al mondo. Di Berlusconi mi ha colpito la visione delle cose. Una volta ero stato invitato insieme ai miei colleghi in una delle sue residenze, Villa Gernetto, e mentre ci faceva da Cicerone, mostrando le varie stanze di questa meravigliosa struttura, ho notato che su alcuni tavoli ci fossero dei libri su L’Aquila, non potevo non notarli. L’ho ringraziato perché ho sentito ancora la vicinanza alla nostra terra, mi ha regalato uno di questi libri che custodisco gelosamente. Galliani, invece, nonostante io sia juventino, è sempre stato il mio modello perfetto di dirigente sportivo. Ora che lo “vivo” da vicino capisco i motivi del suo successo. È sempre presente, è un grande tifoso nonostante gli impegni in Senato; lavorare accanto a lui è come fare un altro Master. Lavoro molto ma quando posso torno volentieri all’Aquila ad abbracciare la mia famiglia. Il tempo non mi basta per rivedere tutti, ma il mio cuore è lì. La promozione in B? Alla fine - ha concluso - ci è stato riconosciuto il principio cardine su cui si fonda lo sport, ovvero, il merito. Oggi le ambizioni del club, sono molto alte e commisurate all’importanza della società, che certo non si accontenta di arrivare “semplicemente” in serie A".