Monza, cosa nasconde la fontana delle rane? La magia eterna della principessa Amira
La leggenda della principessa Amira e della fontana delle rane: un racconto tra mito, amore e magia nel cuore di Monza.

La Fontana delle Rane è un’opera in bronzo realizzata nel 1932 dallo scultore friulano Aurelio Mistruzzi. Si trova in piazza Roma, accanto all’Arengario, ed è composta da una vasca marmorea a lobi con nicchie ornate da rane che spruzzano acqua. Al centro, una figura femminile nuda si ritrae da un getto proveniente da una rana posta nel suo palmo. Il fondo della vasca è decorato come uno stagno policromo, con raffigurazioni di ranocchi e pesci. Per i monzesi, è conosciuta anche come “la sirenetta”.
La leggenda della rana e della principessa Amira
La leggenda narra che Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, avesse fatto costruire un palazzo in città, nei pressi dell’attuale piazza Trento e Trieste, in via Cortelonga. La scelta di Monza, secondo le cronache di Paolo Diacono, era dovuta al clima temperato e all’aria salubre. Nel palazzo viveva anche il giovane nipote Dagoberto, appassionato di cavalcate, che spesso conduceva il suo destriero ad abbeverarsi alla Roggia Pelucca.
Un giorno, una rana verde smeraldo balzò sulla mano del giovane cavaliere, lo fissò negli occhi e poi si tuffò di nuovo in acqua. Una sera di plenilunio, quando il gracidare era particolarmente intenso, Dagoberto si affacciò alla finestra e vide la rana trasformarsi in una splendida fanciulla dai capelli a caschetto. Lei gli sorrise e svanì.

Da quella notte, Dagoberto cercò invano la fanciulla tra le rane della roggia. Passarono i mesi, arrivò l’estate e una lunga siccità prosciugò il canale. Le rane, stremate, erano vicine alla morte. Mosso da compassione, il cavaliere avvolse una rana sofferente in una foglia per proteggerla.
Si era appena allontanato quando un violento temporale colpì la zona. Dagoberto tornò di corsa alla roggia e vide la rana che aveva soccorso trasformarsi nuovamente nella giovane donna. Lei si avvicinò, lo ringraziò e si presentò come Amira, principessa delle rane. Dopo quel momento, scomparve per sempre, anche se il cavaliere tornò molte volte a cercarla.
Valore simbolico e fascino per i visitatori
La Fontana delle Rane non è solo un’opera artistica, ma un simbolo di gentilezza, metamorfosi e memoria. La scultura cattura l’attimo magico della leggenda, regalando un senso di incanto sospeso tra storia e fiaba. È un luogo che invita a fermarsi e ascoltare, lasciandosi trasportare dal racconto.
Monza: tra patrimonio artistico e cultura urbana
Oggi la fontana è un tassello importante del patrimonio urbano di Monza. È un punto di riferimento per chi vive e per chi visita la città, un legame tra passato e presente, tra mito e realtà. Una storia che attraversa i secoli e continua ad affascinare.
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